“Innovazione, diritti e pace: una rete di libertà” è il progetto promosso dal Comune di Montemurlo, in collaborazione con la Fondazione Cdse, per celebrare la Festa della Toscana 2024 e i suoi valori di libertà, democrazia, diritti umani e pace. Un’esperienza che prende il là dall’analisi delle fonti storiche e digitali e si rivolge agli studenti della scuola media “Salvemini – la Pira” di Montemurlo per sensibilizzarli sulle conquiste storiche della libertà di espressione, mostrando come il digitale possa essere un alleato nella promozione e diffusione di tali diritti. Il progetto si svilupperà attraverso laboratori che analizzeranno fonti storiche originali e costituirà la premessa per stimolare negli studenti una riflessione critica sui diritti all’istruzione e all’informazione in Italia e nel mondo, sui nuovi diritti (diritto di accesso ad internet nella “Dichiarazione di diritti in Internet”). Una novità, che sicuramente conquisterà l’attenzione dei ragazzi, è l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale per esplorare questi temi in modo interattivo e coinvolgente.
«La Toscana è stata il primo Stato ad abolire la pena di morte- sottolinea il sindaco Simone Calamai – Ogni anno aderiamo alla Festa della Toscana nella convinzione che sia importante trasmettere alle nuove generazioni i valori che animano questa importante celebrazione».
Il progetto infatti ha l’obiettivo di promuovere valori fondamentali come libertà, democrazia, diritti umani e pace attraverso l’analisi delle fonti storiche e digitali e di sensibilizzare gli studenti sulle conquiste della libertà di espressione, illustrando come il digitale possa essere un alleato nella promozione di tali diritti (e anche un nuovo diritto), ma anche strumento di disinformazione (fake news) e di propaganda contro la democrazia. La conferenza di Helsinki del 1975 ha voluto riconoscere il principio della libera circolazione delle idee e dell’informazione, mettendo in evidenza come esistano armi ibride giocate sul terreno delle Fake news.
«In un’epoca in cui l’accesso a internet e all’innovazione tecnologica è sempre più cruciale, è fondamentale insegnare ai giovani che questi strumenti non solo rappresentano un diritto, ma devono essere utilizzati in modo consapevole e responsabile.- spiega la presidente del Consiglio comunale, Federica Palanghi -Allo stesso tempo, è importante far comprendere i rischi connessi all’uso delle nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda la disinformazione e le fake news, che oggi vengono utilizzate anche come strumenti di propaganda contro la democrazia. Disinformazione è un’arma ibrida che viene usata nei conflitti».
Il progetto coinvolgerà gli studenti delle scuole di Montemurlo e sarà realizzato in collaborazione con la Fondazione Cdse, avvocati e giornalisti. Attraverso laboratori didattici con gli storici, ogni classe avrà l’opportunità di approfondire il cammino di conquista delle libertà di stampa e opinione in Italia e i momenti di soppressione di queste libertà, con un focus specifico sul territorio di Montemurlo, analizzando fonti scritte di epoca fascista, come giornali e pamphlet propagandistici, e fonti orali attraverso interviste a testimoni.
«Lavoreremo con le classi seconde medie. Il percorso partirà dall’insegnamento di una metodologia critica storica sulle fonti, che sarà propedeutico allo studio della storia del Novecento e allo sviluppo di una coscienza critica. – spiega Alessia Cecconi, direttrice della Fondazione Cdse – Questa analisi critica servirà a confrontare la storia passata con la situazione attuale, incoraggiando gli studenti a riflettere sul diritto di accesso a Internet, enunciato nella “Dichiarazione dei diritti in Internet”».
Durante il laboratorio gli studenti, assistiti da esperti di diritto delle nuove tecnologie, utilizzeranno un o strumento di intelligenza generativa per creare immagini e manifesti sui loro ideali di libertà e di diritti umani. Con i manifesti creati dagli studenti sarà allestita una mostra nella scuola e nella sede comunale, aperta al pubblico che si svolgerà nella galleria di Sala Banti a marzo 2025. «Le due parole chiave per comprendere potenzialità e pericoli delle nuove tecnologie e il loro impatto sulla società sono alfabetizzazione e consapevolezza. È importante formare i ragazzi ad utilizzare questi nuovi strumenti con una coscienza critica e un’adeguata formazione», conclude l’avvocato Arianna Ciracò, esperta sul diritto delle nuove tecnologie. Il progetto si concluderà a marzo 2025 con un evento aperto a tutti durante il quale i giornalisti dell’”Atlante delle Guerre e dei Conflitti” offriranno una panoramica sulla situazione globale dei diritti umani e sulle cause dei conflitti con i dati odierni sulle censure delle libertà di pensiero e stampa nel mondo. Un viaggio che stimoli una riflessione profonda sulla libertà di pensiero e di informazione e sui conflitti attuali che mettono a rischio questi diritti fondamentali. In Sala Banti si svolgerà “Come ci si può difendere dalle fake news?”, l’incontro plenario per studenti a cura dei Giornalisti dell’Atlante delle guerre e dei conflitti. Gli esperti forniranno un quadro contemporaneo della situazione delle libertà di pensiero e di stampa nel mondo, illustrando le attuali sfide e le opportunità offerte dalla tecnologia. Forniranno inoltre gli strumenti per orientarsi nel mondo dell’informazione digitale e le competenze per poter riconoscere le fake news in Internet. La sera alle ore 21 l’iniziativa sarà rivolta a tutti i cittadini.