Quattro suicidi solo nel 2024, disordini vari, tentativi di rivolta. E’ la situazione che ormai da tempo si vive all’interno del carcere della Dogaia. Un allarme lanciato a più riprese dalla politica cittadina e dai sindacati di polizia penitenziaria, che non hanno esitato a parlare di situazione al collasso all’interno della casa circondariale.
Sabato 23 novembre a quella che ormai è a tutti gli effetti un’emergenza, sarà dedicato un consiglio comunale straordinario, fissato per le 9,30. Al consiglio, richiesto dalla consigliera Faltoni e condiviso dalla maggioranza, è stato invitato anche il ministro della giustizia Nordio, che già ad agosto la sindaca Bugetti aveva invitato a Prato per trovare soluzioni “alla drammatica situazione in cui si trova La Dogaia”.
L’invito è stato inoltrato tra gli altri ai parlamentari del territorio, agli assessori regionali Spinelli e Bezzini, al procuratore, ai sindacati di polizia penitenziaria, all’ordine degli avvocati e alle associazioni di volontariato.
I sindacati, che lamentano l’immobilismo del ministero, da tempo ripetono che per riportare la situazione alla normalità servono personale, un direttore e un comandante in pianta stabile.
“Come Comune abbiamo le mani legate perché non è nostra competenza. Possiamo promuovere progetti di reinserimento e di coinvolgimento dei detenuti ma sulle condizioni in cui si vive e si lavora in carcere non possiamo fare niente. Tocca al governo intervenire ed è doveroso che lo faccia” ha sottolineato la sindaca riferendosi al tema carcere.