15 Dicembre 2024

Ennesima spaccata in città: presa di mira la pasticceria Chantilly

Rubati vini e liquori pregiati e pochi euro, ma i danni sono ingenti. Il titolare: "Non possiamo far conto solo sulla vigilanza a spese nostre. Serve aiuto dalle autorità"


Spaccata nella notte ai danni di Chantilly, il locale che dalla scorsa estate ha sostituito con la propria insegna quella delio storico Bar Miraglia di via Lambruschini. “Alle 3.15 è stata sfondata a calci e spallate la vetrina d’ingresso (come si vede dalle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza) e fatta razzia all’interno di ciò che poteva esser preso: bottiglie di vini e liquori pregiati, i soldi in monete e piccole banconota che tenevo fuori dalla cassa automatica per fare il resto ai clienti quando questa non funziona” racconta Carlo Cutuli, l’imprenditore di origini calabresi che gestisce il locale. “Siamo stati svegliati dal segnale di allarme, che è subito scattato anche con il fumogeni,  ma non ha impedito che fosse compiuto il furto”.

In piena notte è giunta la polizia, che ha effettuato i rilievi ed avviato le indagini. Il bottino non rappresenta il danno più grave. “Il vetraio amico che mi ha soccorso di domenica non riparerà il danno prima di qualche giorno: dovrò assumere guardie giurate per le prossime notti e già stamani ho dovuto correre ai ripari per impedire alle commesse di lavorare al freddo. Riparare l’accesso costerà tantissimo. Ringrazio i clienti che ci hanno manifestato solidarietà ed affetto”.

Una brutta accoglienza in città per chi da sei mesi è giunto da fuori a rilevare una storica impresa chiusa da anni. “Purtroppo, già il 13 agosto eravamo stati presi di mira. Mia moglie, con la quale ho preso casa a Prato, ha paura a vivere qui. Veniamo dalla Calabria, ma non eravamo abituati a essere così esposti e se subiamo significa che siamo persone perbene”.

Cutuli mette in risalto che in città locali e negozi sono alla mercé dei ladri, senza difese. “Non c’è notte in cui qualcuno non venga violato: da gioiellieri come Cassetti al negozio Atipico, a bar e pasticcerie come noi. Non possiamo far conto solo sulla vigilanza a spese nostre. Serve aiuto dalle autorità”.

Piero Ceccatelli