Nuovo sopralluogo degli inquirenti stamani al deposito Eni di Calenzano, dove il 9 dicembre 2024 un’esplosione ha causato la morte di cinque persone. Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli, ha disposto nuove perquisizioni nell’ambito delle indagini per omicidio colposo plurimo, disastro e rimozione o omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Il magistrato si è recato di persona nuovamente sul posto e una volta terminata la visita ha disposto, come si legge in una nota della Procura “perquisizioni, ispezioni e sequestri integrativi ulteriori, nei confronti di quattro obiettivi, funzionali a individuare documentazione necessaria per individuare le responsabilità dei soggetti, in ipotesi responsabili”.
Il sopralluogo di questa mattina al deposito Eni, ancora sotto sequestro, ha visto coinvolti i consulenti tecnici nominati dalla procura – incaricati di redigere una relazione – i carabinieri, i tecnici del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro e i vigili del fuoco. L’obiettivo è individuare le cause dell’esplosione. Le indagini, precisa ancora la nota, procedono “con carattere di assoluta priorità”.
In un precedente sopralluogo del 23 dicembre era già stato individuato il punto da cui sono fuoriusciti i vapori di carburante che hanno creato le condizioni per l’esplosione, avvenuta nella zona di carico, dove le autobotti vengono rifornite di carburante.