Ha ammesso i fatti contestati e ha chiesto scusa il 68enne volontario dell’associazione Auser Filo d’Argento di Prato, arrestato nei giorni scorsi per due episodi di violenza sessuale commessi ai danni di una sedicenne ed una trentenne, abusando delle loro condizioni di inferiorità psichica e fisica. L’uomo, assistito dall’avvocato Viola Assirelli, è comparso stamani dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia e ha ammesso i due casi contestati dalla Procura, risalenti al 28 novembre e al 5 dicembre scorsi durante servizi di trasporto delle due giovani disabili.
L’indagato ha escluso che possano esserci stati altri episodi, nei confronti delle due vittime o di altre persone e si è dichiarato pentito. L’uomo era stato incastrato dalle immagini di alcune fototrappole collocate da Alia e polizia municipale per contrastare l’abbandono di rifiuti. Le piccole telecamere nascoste – piazzate sotto ad un cavalcavia – avevano registrato il furgone dell’Auser Filo d’Argento parcheggiato dal 68enne in un luogo appartato per compiere gli abusi. L’avvocato dell’indagato si riserva di chiedere l’attenuazione della misura cautelare nelle prossime settimane: per il momento l’uomo resta in carcere.
Intanto l’Auser Filo d’Argento di Prato sottolinea di aver sospeso ed escluso da ogni collaborazione il volontario già dalla scorsa metà di dicembre, quando l’associazione ha avuto notizia che l’uomo aveva subìto perquisizioni ed era indagato.
“A fronte di un progressivo aggravamento delle notizie di reato emerse dopo il comunicato della Questura di Prato, valuto più che mai importante, come ricordato anche dal nostro Presidente regionale, avere da subito sospeso dalla iscrizione dalla nostra Associazione la persona indagata e averla immediatamente esclusa da ogni collaborazione – scrive in una nota il presidente di Auser Filo d’Argento di Prato Mario Leginio Nepi – I reati contestati sono espressione di una cultura che si colloca all’opposto dei valori di rispetto tra i sessi, di lotta contro la violenza sulle donne e per l’affermazione di una convinta e praticata parità di opportunità tra uomo e donna che fanno parte integrante della nostra identità, a cominciare dalle regole che presiedono alla vita democratica in Auser. Nel ribadire la nostra disponibilità per qualunque collaborazione fosse ritenuta utile dai titolari del procedimento di indagine, dichiaro fin d’ora, in armonia con i nostri dirigenti provinciale e regionale, che qualora si addivenisse ad una attività processuale, ci sentiremmo in dovere di tutelare il buon nome della nostra Associazione anche attraverso la costituzione di parte civile”.