Aggressione con la katana in centro, Cocci (FdI): “Situazione fuori controllo”
E' successo ieri sera alle 20 in Piazza Sant'Elisabetta. "Episodio gravissimo".
“Mentre l’amministrazione comunale si concentra sul decoro dei fondi sfitti nel centro storico di Prato si gira con katane, coltelli e armi bianche. L’ultimo episodio di violenza, avvenuto ieri sera, è solo l’ennesima dimostrazione di una situazione completamente fuori controllo”.
E’ lo sfogo del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Tommaso Cocci, che riporta l’ultimo episodio di violenza avvenuto ieri, poco prima delle 20, in Piazza Santa Elisabetta, dove è scoppiata una violenta lite tra due extracomunitari a colpi di armi da taglio, con annesso inseguimento per le vie del centro storico. Le tracce di sangue rimaste sul selciato testimoniano la violenza della lite. “Un episodio gravissimo, avvenuto mentre la città era ancora piena di famiglie e bambini che, terrorizzati, hanno assistito a scene da far west. È inaccettabile che alle 20 di sera, nel cuore della città, si possa girare impunemente con Katane e armi bianche. È questa la normalità che l’amministrazione vuole far passare?” incalza Cocci. “Prato non è più una città sicura: siamo ostaggio di bande, violenza e degrado, e il Comune continua a ignorare il problema.”
“A rendere ancora più grave questa situazione è il mancato monitoraggio delle condizioni di sovraffollamento abitativo in alcune aree della città – prosegue Cocci – Interi edifici sono occupati da un numero eccessivo di persone, spesso in condizioni igienico-sanitarie precarie. Queste situazioni non solo alimentano il degrado, ma spesso nascondono attività illecite che poi si riversano nelle strade, generando episodi di criminalità sempre più violenti.
I dati lo confermano: Prato è ai vertici in Italia per numero di reati denunciati, con rapine, furti e aggressioni in aumento. Le forze dell’ordine fanno il possibile, ma da sole non bastano. Serve una presa di posizione netta, con più controlli, più agenti sul territorio e una stretta severa contro chi delinque” conclude Cocci.