“Ci aspettavamo risposte precise, non evasive. Il sindaco non le ha fornite. Ecco perché, sentendoci offesi, siamo stati costretti a questo passo”. Così Maria Lombardo, presidente del comitato Noi in piazza, spiega l’esposto presentato a Procura e Corte dei conti in merito alla decisione dell’amministrazione Palandri di modificare il progetto originario di piazza XX Settembre. Quattro pagine, una cinquantina di firme, spedite via PEC dopo il rifiuto della maggioranza di presentarsi all’assemblea organizzata dal comitato.
Cinque le domande su cui il comitato asserisce di aver richiesto risposte precise: perché la variante non era inserita nel programma elettorale di Palandri né è stata, dopo, presentata in modo pubblico ai cittadini; perché Palandri ha ritenuto di ignorare il parere contrario della Soprintendenza; qual è la funzione che la variante assegna a una piazza destinata, nel progetto originario, a spazio civico; se esiste un danno erariale; quali i rapporti del Comune con la ditta appaltatrice. Nell’esposto i cittadini sintetizzano la vicenda (i lavori sul progetto originario iniziarono nella primavera 2023 e avrebbero dovuto concludersi nel novembre ma vennero bloccati subito dal nuovo sindaco). L’esposto presentato dai cittadini – come spiegano loro stessi in una nota – si baserebbe su due pareri negativi contro la variante Palandri: quello, chiesto e pagato dalla stessa amministrazione Palandri, di un avvocato fiorentino che paventando il rischio di danno erariale, invitava a completare il lavoro. E poi il parere della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio su un’area a forte tutela perché limitrofa alla Villa Medicea protetta da UNESCO e dal Codice beni culturali.
I firmatari allegano alcuni documenti e chiedono “che vengano esaminati fatti, atti e l’intero iter procedurale”. Chiedono inoltre chiarimenti anche su un altro aspetto: l’apertura, a cantiere ancora aperto, di una porzione di piazza, decisa prima di Natale in una riunione fra Comune e impresa appaltatrice e poi formalizzata dal capo ufficio tecnico comunale.