21 Marzo 2025

Confindustria Toscana Nord: “Il decreto bollette non aiuta il distretto tessile pratese”

L'associazione degli industriali stima per il 2025 un rialzo di costi di 38 milioni per il settore


Il decreto-legge bollette “non porta nessun beneficio all’industria tessile pratese, che di fatto non potrà attingere al miliardo e 200 milioni di euro destinati al sostegno alle imprese per l’incremento dei prezzi di gas metano ed energia elettrica”. A dirlo è Confindustria Toscana nord il cui presidente del Sistema moda Francesco Marini, ricorda: “Considerando il solo codice Ateco 13 (industrie tessili), ed escludendo quindi l’abbigliamento, Prato pesa sul settore nazionale per il 19% di imprese e per il 17% degli addetti del settore, generando il 14% delle esportazioni tessili in valori: per tutti e tre questi parametri è il primo distretto tessile italiano. Stesso primato nazionale di settore, con una quota del 16%, anche nei consumi di energia elettrica”.

Francesco Marini

“Il nodo del problema costi – spiega Confindustria Toscana Nord – è attualmente rappresentato per le aziende della filiera tessile pratese dall’incremento dei prezzi della pura materia prima energia elettrica e gas di questi mesi: ma nel decreto non c’è niente che vada a incidere su questa emergenza”.

Filippo Giagnoni

“Pur nelle oscillazioni dei prezzi di questi giorni, siamo di nuovo alle prese con costi di energia e gas così elevati da mettere in grave difficoltà le imprese” afferma Filippo Giagnoni, coordinatore del gruppo nobilitazione e lavorazioni tessili del Sistema moda di Confindustria Toscana nord. Rispetto al 2019, afferma, “nei primi due mesi del 2025 il prezzo medio della materia prima gas ha sfiorato +200%, dell’energia elettrica +140%. Se poi guardiamo al confronto con la media del 2024, l’ordine di grandezza è rispettivamente +30% e +20%. Con un calcolo necessariamente molto approssimativo, si può stimare che solo per la materia prima nel 2025 la bolletta complessiva del distretto tessile aumenterà di oltre 38 milioni di euro”: “I disagi sono forti e non possono non riflettersi anche sulla filiera a valle”. “Queste nuove impennate si collocano oltretutto in un momento complesso e delicato” per il settore, aggiunge Marini: “Scontiamo contrazioni significative di produzione ed export, che per l’anno scorso sono stimabili entrambe intorno al -8%”.

“L’esclusione del settore tessile dal decreto bollette è l’emblema dell’inesistente attenzione del governo per le politiche industriali e per Prato. – afferma l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri – L’unica attenuante è che l’esecutivo non abbia capito il peso del tessile sul Pil nazionale e ignori quanto i costi energetici influiscano sulla competitività delle aziende che sono più energivore delle altre. Toccava ai parlamentari eletti sul territorio farglielo comprendere. Noi ci abbiamo provato in tutti i modi ma ora è chiaro più che mai che siamo soli a combattere una battaglia per il futuro della nostra realtà produttiva. Prima il no a rendere strutturale il contributo straordinario dato dal governo Draghi, poi il ritardo sul rifinanziamento della cassa integrazione e il silenzio assoluto sul decreto End of waste, adesso questa esclusione dai fondi per alleggerire i costi di energia e gas. Un’esclusione che pesa come un macigno sulle spalle delle nostre imprese che ogni giorno devono combattere da sole contro una concorrenza internazionale spietata. Prendiamo atto che a parole il centrodestra dichiara di combattere l’illegalità economica e di sostenere le aziende sane, ma nei fatti non fa né l’uno né l’altro”.