Il tessuto criminale pratese è complesso e gli organici del tribunale e delle forze dell’ordine sono inadeguati. Il procuratore Luca Tescaroli è tornato a lanciare l’allarme sulle carenze di organico nel settore della sicurezza e giustizia e lo ha fatto a margine della conferenza stampa nella quale ha dato conto dei risvolti dell’indagine sull’esplosione al deposito Eni di Calenzano, che vede 9 indagati, oltre alla società Eni.
Tescaroli ha sottolineato che il tribunale conta solo 3 giudici per le indagini preliminari. La pianta organica della Procura prevede 9 sostituti più il capo e già a pieno regime sarebbero numeri inadeguati, viste le tante inchieste, anche di rilievo, già aperte dalla procura. Attualmente invece la procura conta il capo e 8 sostituti, 3 dei quali hanno già ottenuto il trasferimento e presto lasceranno gli uffici pratesi. In tribunale su 24 giudici previsti ne mancano 8.
Per questo Tescaroli senza giri di parole ha dichiarato di augurarsi un sensibile rimpinguamento degli organici, non solo degli uffici giudiziari, ma anche delle forze dell’ordine.
Una situazione che Tescaroli già ad ottobre aveva posto all’attenzione nella relazione inviata in parlamento, dove oltre a queste scoperture di organico aveva sottolineato che “la città di Prato e la provincia pratese sono caratterizzate da una complessità e da una pericolosità criminale che non sono del tutto note e, conseguentemente, non sono state adeguatamente comprese”.
“Le parole del procuratore Tescaroli fotografano con chiarezza quella che è la situazione di Prato. Il governo Meloni continua a ignorare le reali necessità della città mentre i parlamentari di destra si vantano di attenzioni inesistenti. La realtà è drammatica: organici ridotti all’osso, carenze strutturali negli uffici giudiziari e nelle forze dell’ordine, ispettori del lavoro insufficienti per contrastare lo sfruttamento, il carcere allo sbando. I sei poliziotti e nove carabinieri arrivati recentemente sembrano mere sostituzioni di personale, non incrementi. Il governo racconta una realtà parallela mentre la nostra città affronta sfide enormi con risorse inadeguate” ha detto il deputato del PD Marco Furfaro.
“Le maggiori scoperture nell’amministrazione giudiziaria pratese sono nel personale amministrativo. La media della scopertura degli organici amministrativi giudiziari pratesi si attesta circa al 50% con punte del 70% ad esempio all’UNEP – scrive la funzione pubblica Cgil di Prato e Pistoia – Chiediamo pertanto di insistere affinché il Ministero della Giustizia intervenga finalmente su questa situazione”.