La Procura ha concluso le indagini preliminari nei confronti dell’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Prato Sergio Turini, già arrestato lo scorso anno, e di un luogotenente dell’arma attualmente in servizio a Prato. Le accuse sono, a vario titolo, di peculato d’uso, truffa aggravata e falso ideologico, che sarebbero state commesse tra l’ottobre 2023 e il giugno 2024.
All’ex comandante, che aveva patteggiato per i reati di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell’Arma e adesso non più in servizio, vengono contestati l’utilizzo di automezzi di servizio per esigenze dei suoi familiari, l’uso degli stessi mezzi per incontrare imprenditori cinesi al di fuori delle esigenze di servizio, per raccogliere regalie da parte di titolari di aziende vinicole oltre ad aver predisposto atti falsi per giustificare allontanamenti indebiti dalla sede di lavoro per esigenze private con l’impiego di mezzi di servizio. Al luogotenente, invece, viene contestata la predisposizione di atti falsi per far risultare, contrariamente a quanto avvenuto, di aver partecipato ad undici riunioni del sindacato per potersi allontanare dal reparto di appartenenza, traendo profitto sia dalla retribuzione che dal rimborso per le spese di viaggio senza la corrispondente prestazione lavorativa.
Nei confronti del secondo luogotenente dei carabinieri la procura indaga per violazione del segreto, avendo rivelato i particolari di un’indagine relativa ad un tentato omicidio accaduto il 26 gennaio all’interno di Arte Stampa, la stamperia di via Pistoiese, poi sequestrata nell’ambito di un’indagine per sfruttamento lavorativo. I particolari dell’indagine sarebbero stati rivelati ad un legale, indagato come istigatore, che non risulta essere il difensore del responsabile individuato come autore del tentato omicidio.