Ancora un agguato nella comunità cinese: banda armata accoltella un uomo e spara in via del Purgatorio
L'episodio è avvenuto alle 1,15 nel parcheggio del campo Chiavacci: indagano Procura e polizia
Continua l’escalation criminale all’interno della comunità cinese di Prato. Alle ore 1,15 di stanotte in via del Purgatorio, si è verificato un ulteriore agguato nei confronti di almeno un cittadino cinese da parte di un gruppo di connazionali armati di coltelli, manganelli telescopici e armi da fuoco. Gli assalitori hanno esploso diversi colpi in strada, nel parcheggio del campo di calcio Bruno Chiavacci. La vittima è stata attinta da più coltellate ed è stata ricoverata in ospedale, ma non è in pericolo di vita.
Le indagini sono in corso, al fine di individuare i responsabili e di scoprire le ragioni dell’assalto. Stanotte sul posto sono stati eseguiti i primi rilievi e la polizia scientifica è poi tornata nella serata di sabato – chiudendo quel tratto di via Purgatorio – per completare gli accertamenti.
L’agguato con sparatoria si inserisce in un periodo particolarmente cruento. Appena pochi giorni fa, nella notte tra mercoledi 9 e giovedi 10 aprile, un uomo cinese era stato ridotto in fin di vita a colpi di mazza e una donna ferita in modo grave dentro un locale di via Filzi, il JLD music bar, a seguito dell’incursione di uomini armati. L’uomo ferito era stato operato d’urgenza al cervello all’ospedale di Careggi. In quel caso gli aggressori avevano cercato dentro un’area appartata del locale tre persone, due uomini e una donna, e le avevano assalite. In particolare si erano accaniti con l’uomo colpito ripetutamente alla testa e in altre parti del corpo. I due feriti erano arrivati a Prato da Francoforte, per trattare di affari. La Procura di Prato e la squadra mobile indagano da tempo sull’escalation criminale che dal giugno 2024 è in corso a Prato, fra gruppi cinesi. Sono in corso indagini su fenomeni di mafia cinese e sulla cosiddetta “guerra delle grucce” maturata tra gli industriali orientali a colpi di attentati incendiari, minacce, estorsioni e assalti armati. Non è escluso che anche l’agguato di via del Purgatorio possa essere ricondotto a questo scenario.