Zhang Dayong, cittadino cinese di 53 anni, coinvolto nel 2018 nell’inchiesta China Truck sulla mafia cinese a Prato, è stato ucciso assieme alla compagna 38enne Gong Xiaoqing. Il delitto è avvenuto la notte scorsa a Roma. I due sono stati freddati a colpi di pistola sulla via Prenestina, mentre rientravano a casa a bordo di una bici a pedalata assistita. Zhang Dayong, detto Asheng – condannato in via definitiva nel 2016 per detenzione illecita di armi da sparo e munizioni, minacce gravi e resistenza a pubblico ufficiale – era ritenuto dagli inquirenti della DDA di Firenze uno dei più stretti collaboratori del presunto boss Zhang Naizhong, che è a processo a Prato assieme ad altri 26 presunti appartenenti all’associazione mafiosa.
Il delitto di Roma è seguito con interesse dagli investigatori di Prato dove da mesi è in corso una vera e propria escalation criminale, sullo sfondo della cosiddetta “guerra delle grucce”, per il controllo della logistica nel settore dell’abbigliamento orientale. Una guerra a colpi di tentati omicidi, minacce di morte, estorsioni, attentati incendiari, commessi a Prato, ma anche in capitali europee come Madrid e Parigi. Il duplice omicidio potrebbe essere una vendetta scaturita nel contesto della criminalità cinese in Italia, dove starebbero saltando assetti consolidati da anni. E dove anche a Prato si è tornati a sparare, come mostra l’ultimo episodio di venerdi scorso quando in via del Purgatorio, almeno un uomo è stato ferito a coltellate e sono stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco.