2 Aprile 2025

In attesa del nuovo stadio del nuoto, vandalizzata la piscina di Iolo

Corsa contro il tempo per non perdere i fondi del Pnrr. Ma ci sarà da riqualificare anche l'area della vecchia vasca, in preda al degrado dopo 2 anni e mezzo di abbandono


Una corsa contro il tempo, salvo proroghe dall’Unione europea, per non perdere i 6 milioni e mezzo di cofinanziamento del Pnrr e realizzare entro il giugno 2026 lo stadio dell’acqua di Iolo. Il progetto che ha un costo complessivo di 16 milioni di euro, di cui 9,5 a carico del Comune di Prato (che ha acceso un mutuo con il Credito sportivo), prevede la realizzazione di una piscina olimpionica da 50 metri con tribune, molto attesa dalle società natatorie pratesi.
L’appalto integrato, curato da Sport e Salute Spa in forza di una convenzione con il Comune, è stato aggiudicato nel maggio 2023.
Attualmente sono in corso le indagini belliche e archeologiche e i campionamenti delle terre. Il progetto definitivo sarà pronto entro poche settimane: la ditta Ferraro Spa, aggiudicataria, dovrà poi presentare quello esecutivo e partire con i lavori, la cui durata è stimata in pochi mesi grazie all’utilizzo di strutture prefabbricate.

Incerto il destino della vecchia piscina: secondo l’idea originaria dello stadio dell’acqua, la vasca da 25 metri esistente avrebbe dovuto essere riattivata per creare un complesso natatorio unico. Ma al momento non ci sono risorse stanziate per il recupero della struttura, che versa in condizioni di degrado e in pochi mesi è stata completamente vandalizzata.

Realizzato nel 1976 con la caratteristica struttura a cupola – esempio di applicazione del sistema Binishell, brevettato da Dante Bini negli anni Sessanta – l’impianto con vasca da 25 metri è stato utilizzato fino al novembre 2022, quando il Comune lo chiuse per contenere i costi delle piscine nel periodo del caro energia.

Nel marzo successivo l’idea di riaprire la piscina di via Lottini per recuperare spazi nuoto dopo l’ennesimo crollo del pallone di copertura dell’impianto di via Roma, naufragò dopo la constatazione dell’inagibilità degli spogliatoi e della necessità di lavori importanti alla cupola. L’arrivo dei vandali nel frattempo ha saccheggiato e distrutto ogni cosa. Le vetrate della parte che dà sul campo da rugby sono state spaccate, così come gli arredi degli spogliatoi, i sanitari, gli impianti – forse per recuperare materiale elettrico. I locali infermeria sono stati danneggiati da un incendio e negli spogliatoi si capisce la portata dei problemi statici. Così appare evidente che oltre a costruire lo stadio del nuoto, occorrerà investire per riqualificare quest’area proprio accanto finita in appena due anni e mezzo in balia di abbandono e degrado.