Pronta una mozione che i consiglieri di Fratelli d’Italia di Prato e della Provincia presenteranno in tutti i consigli comunali, per chiedere la sospensione della misura approvata dalla Società della Salute, che esclude dal servizio di trasporto per disabili e anziani le famiglie con ISEE superiore a 43.000 euro. “Non si tratta di una compartecipazione graduata. Si tratta di un’esclusione netta.
Chi supera quella soglia, pur avendo un figlio disabile o un genitore anziano non autosufficiente, viene semplicemente lasciato senza servizio. Dovrà organizzarsi da solo, ricorrere a trasporti privati, con costi che in molti casi superano i 1.000 euro al mese – scrive il partito meloniano in una nota -. Questa decisione pesa sulle spalle di famiglie che già sostengono un carico assistenziale enorme. Famiglie che spesso non hanno grandi redditi ma che hanno fatto sacrifici per costruire un futuro ai propri figli, magari acquistando una casa o mettendo da parte qualche risparmio. E proprio per questo vengono penalizzate. L’errore è anche tecnico: per valutare l’accesso al servizio è stato utilizzato l’ISEE ordinario, anziché quello ristretto. L’ISEE ordinario considera il patrimonio di tutto il nucleo familiare, compresi immobili e depositi bancari. L’ISEE ristretto, previsto per i servizi socio-sanitari, si limita invece al reddito del beneficiario e del genitore o coniuge, ed è lo strumento corretto per valutare situazioni legate alla disabilità. In pratica, una famiglia che ha comprato casa per garantire stabilità al figlio disabile viene oggi punita proprio per quel gesto di responsabilità”.
“A essere più colpiti da questa decisione sono i cittadini della Val di Bisenzio, come quelli di Vernio, Vaiano e Cantagallo, che devono affrontare tragitti più lunghi per raggiungere Prato – continua Fratelli d’Italia -. Il trasporto si paga “a chilometro”, e chi vive più lontano spende di più. Adesso, semplicemente, viene escluso. Fratelli d’Italia ritiene inaccettabile che un servizio essenziale come il trasporto verso centri diurni e strutture socio-sanitarie venga negato in modo arbitrario, senza gradualità, senza valutazioni individuali e senza il giusto strumento economico. Questa mozione è un atto politico e sociale: chiede la sospensione immediata della misura, la revisione dei criteri ISEE utilizzati, e l’impegno dei Comuni a farsi carico – anche economicamente – delle famiglie lasciate sole. Il diritto alla mobilità, alla cura e all’inclusione non può dipendere da un numero. La fragilità non è una colpa. E tagliare chi ha bisogno significa tagliare la dignità stessa della nostra comunità”, conclude Fratelli d’Italia. La mozione è firmata anche dalla capogruppo indipendente del comune di Prato Rita Pieri.