Chi evade ruba i sogni, la voce della Guardia di Finanza ai giovani

Il comando provinciale si rivolge ai ragazzi con un'accorata lettera aperta: "Essere onesti, oggi, è il più grande atto di libertà".

La Guardia di Finanza di Prato ha scritto una lettera aperta ai giovani, al termine di un anno scolastico in cui i finanzieri del comando provinciale di Prato hanno tenuto una lunga serie di incontri nelle scuole per progetti di promozione della legalità. Una parola da comprendere e riscoprire nei suoi significati più profondi, che hanno a che fare con la tenuta di una comunità e con le definizione della propria identità. Legalità da vivere non come obbligo, non come regola da temere, ma come scelta quotidiana, spesso coraggiosa. “Legalità è dirlo con fierezza:
‘Io non mi fingo. Io non baro. Io non tradisco’. E questo, oggi, è rivoluzionario” scrive la Guardia di Finanza in questa lettera aperta, che riceviamo e volentieri pubblichiamo di seguito

“L’idea di fare questa comunicazione alla stampa nasce da una lunga serie di incontri che, nel corso di quest’anno scolastico, abbiamo avuto con gli studenti delle scuole del territorio pratese.
Incontri vissuti non come semplici “lezioni” di legalità, ma come dialoghi veri, scambi autentici, momenti di ascolto reciproco.
Abbiamo parlato, certo; ma soprattutto, abbiamo ascoltato.
E in quegli occhi giovani, in quelle domande cariche di senso, in quei silenzi pieni di pensiero, abbiamo capito una cosa: la legalità ha bisogno di essere raccontata in modo nuovo.
Non come un obbligo.
Non come una regola da temere.
Ma come una possibilità. Un gesto. Una scelta che ci definisce.
E allora, questa comunicazione non è un comunicato qualunque.
È una lettera aperta.
Un messaggio collettivo.
Un invito a ripensare il nostro ruolo di cittadini.
Soprattutto per chi, come i ragazzi che abbiamo incontrato, sta imparando a diventarlo.
E’ così che è nata l’idea di trasportare in questo articolo diretto alla collettività le parole, le frasi, le emozioni che si sono sviluppati nel corso di questi incontri, nella speranza che chi non ha potuto partecipare possa riflettere, insieme alle famiglie e agli insegnati su questi concetti carichi di speranza e di opportunità sviluppati a seguito di questi incontri speciali con gli studenti, per parlare di contributo, coraggio e coscienza. Perché essere onesti, oggi, è il più grande atto di libertà.
Non è stata una conferenza, né una lezione frontale.
È stato un momento scelto, voluto, pensato.
Un frammento di tempo in cui la Guardia di Finanza di Prato ha voluto fermarsi e guardare negli occhi i giovani.
Senza cattedre, senza barriere. Solo parole vere.
Per raccontare cosa significa davvero parlare di legalità.
E no: non è un concetto astratto. Non è una parola da codice. È una scelta. Quotidiana. Silenziosa. Potentissima.
C’è un errore sottile che spesso facciamo: pensare che rispettare la legge significhi solo evitare la punizione.
Ma la legalità vera comincia ben prima.
Comincia da un gesto gratuito.
Dalla verità detta quando sarebbe stato più comodo mentire.
Dalla restituzione di un portafoglio senza aspettarsi un grazie.
Dall’essere corretti anche quando nessuno guarda.
La legalità
Legalità è dirlo con fierezza:
“Io non mi fingo. Io non baro. Io non tradisco.”
E questo, oggi, è rivoluzionario.
Siamo cresciuti in un tempo in cui il furbo viene spesso premiato.
Chi evade, ingrassa. Chi urla, vince. Chi bara, avanza.
Ma la verità è un’altra: chi bara, inganna tutti. Ma soprattutto… inganna se stesso.
Può anche arrivare primo, ma non ha costruito niente.
Non ha allenato il cuore.
Non ha forgiato la coscienza.
E alla prima difficoltà vera… crolla.
La capacità contributiva: non una formula, ma un principio che ci riguarda tutti
Suona tecnica, un po’ fredda, quasi da tribunale.
“Capacità contributiva.”
E invece, ragazzi, è la chiave.
È uno dei pilastri della nostra Costituzione.
Vuol dire che tutti dobbiamo contribuire, ma in base a quanto possiamo dare.
Non tutti uguale.
Ma tutti giusto.
Tutti equi.
Immaginate che l’Italia sia una grande tavolata collettiva.
Una cena enorme, aperta a tutti.
Dove ci si siede insieme, si mangia, si parla, si sogna.
Ma per sedersi lì, ognuno porta qualcosa.
Chi ha molto, porta molto.
Chi ha poco, porta poco.
Ma tutti portano qualcosa.
Perché se uno arriva a mani vuote…
si siede, ride, mangia…
e poi se ne va senza aver lasciato nulla…
Sta togliendo agli altri.
Chi evade ruba ai sogni
Quando qualcuno evade, non ruba allo Stato.
Ruba una TAC funzionante.
Ruba una borsa di studio per chi non può.
Ruba una palestra, una strada sicura, un’aula scolastica.
Ruba dignità.
E la Guardia di Finanza è lì, in silenzio, accanto a quella tavolata.
Non per punire.
Ma per proteggere chi ha portato anche solo un pezzo di pane, ma con onestà.
Chi paga le tasse con onestà… non è un ingenuo.
È un giusto.
Il panettiere, come il padre del Comandante Provinciale di Prato, che ogni mattina si svegliava all’alba.
La madre che lavora part-time e non si lamenta.
Il professore che dedica il suo tempo libero a programmare le lezioni.
Sono loro i pilastri veri di questo Paese.
E vanno difesi.
Perché quando pagano tutti, paga meno ciascuno.
Ma se pagano in pochi…
qualcuno si spezza.
Un messaggio diretto ai ragazzi
Anche se non avete ancora una busta paga, un’attività, un reddito…
siete già cittadini.
E un cittadino non è chi aspetta.
È chi sceglie.
Sceglie di essere onesto.
Sceglie di non imbrogliare.
Sceglie di dire “no” anche se tutti dicono “sì”.
Legalità è come un recinto che protegge i sogni puliti.
Senza di lei…
vince chi bara.
E chi sogna onestamente… si arrende.
Ma se la legalità c’è…
i sogni diventano possibili.
L’invito finale: scegliete di essere costruttori
Il futuro non è un posto dove arriverete per caso.
È un edificio da costruire.
Ogni scelta giusta è un mattone.
Ogni gesto onesto è una colonna.
Ogni “io ci sto” è una finestra aperta sul domani.
E allora:
che tipo di edificio volete costruire?
Uno fragile, fondato sull’egoismo?
O una casa luminosa, dove ci sia spazio per tutti?
La Guardia di Finanza è con voi. Sempre.
Noi siamo qui.
Sulle strade. Nei porti. Negli uffici.
Ma soprattutto, nella coscienza di chi sceglie la strada giusta.
Perché dietro ogni numero c’è una persona.
E dietro ogni gesto onesto, c’è una speranza che merita di essere difesa.
Giovani di Prato, grazie.
Per l’ascolto.
Per l’attenzione.
Ma soprattutto…
per quello che, da oggi in poi, sceglierete di essere”.