I titolari delle aziende venivano fatti passare per dipendenti. L'indagine coordinata dalla Procura
Tre professionisti sono indagati nell’ambito di un’articolata indagine della Procura di Prato contro l’evasione fiscale. A finire nel mirino degli inquirenti, uno studio professionale che gestisce la contabilità a circa 900 imprese individuali del distretto, in larga parte cinesi. Si tratta di un commercialista italiano di 65 anni e due consulenti del lavoro cinesi, una donna e un uomo, di 42 e 43 anni. I reati contestati ai tre indagati sono sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e concorso aggravato nell’ambito dell’attività di consulenza fiscale.
Secondo gli inquirenti i tre professionisti avrebbero offerto assistenza in modo sistematica a imprenditori di fatto, facendoli figurare formalmente come dipendenti, ma che in realtà continuavano a gestire le aziende precedentemente chiuse con consistenti debiti erariali. Con il consolidato sistema “apri e chiudi”, le ditte venivano riaperte con una nuova veste, ma di fatto con gli stessi clienti e dipendenti.
In sostanza, i professionisti avrebbero favorito una serie di operazioni fraudolente a vantaggio degli imprenditori fantasma, al fine di evadere sistematicamente il fisco.
Perquisizioni sono state eseguite nella giornata di ieri dalla Guardia di Finanza nei confronti dei tre indagati, presso lo studio professionale e in dieci imprese individuali e una società a responsabilità limitata, coinvolte nel sistema fraudolento. Sono stati sequestrati documenti contabili e materiale informatico attualmente al vaglio degli inquirenti.