22 Maggio 2025

Escort sequestrata, coinvolto un avvocato: “La ragazza seviziata, ma viva”

Nell'inchiesta della Procura è ora indagata anche la madre di Maria Denisa per false informazioni al pm

Maria Denisa Adas, la escort 30enne rumena di cui non si hanno più notizie da una settimana, sarebbe stata sequestrata a Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio da un gruppo di rumeni in collegamento con un avvocato. È la pista battuta dagli inquirenti dopo aver sentito ieri in qualità di testimoni alcune amiche, la cognata e la madre di Maria Denisa. Quest’ultima, Maria Cristina, è stata indagata per false informazioni rese al pm, perché avrebbe dichiarato di non aver più avuto notizie della figlia dalla tarda serata di venerdi. A smentirla però è stata la testimonianza di un’altra donna, che ha riferito di un altro telefono in uso a Maria Cristina e di una telefonata da lei ricevuta su quell’utenza da parte di un avvocato. Il professionista avrebbe detto di essere in contatto con il gruppo di sequestratori, una banda di rumeni, e di poterla aiutare a riabbracciare la figlia, che sarebbe ancora viva, seppur ferita, a causa di sevizie e botte ricevute, con conseguente rottura dei denti. La testimonianza della ragazza, che è apparsa particolarmente intimorita, è ritenuta attendibile: ne è scaturito un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro nella casa di Roma dove Maria Cristina abita assieme alla figlia. Sul telefono, trovato e sequestrato nell’abitazione, saranno compiuti tutti gli approfondimenti del caso. Altra conferma giunge dall’identità dell’avvocato, che è stato individuato dai carabinieri e che nelle prossime ore potrebbe esporre la sua posizione e contribuire alla risoluzione del caso.

Da parte sua lo studio legale romano che assiste la madre di Maria Denisa, confida che Maria Cristina chiarirà la sua posizione e riferisce che sulla sua testimonianza potrebbe aver influito la scarsa comprensione della lingua italiana.

Quel che è certo è che la 30enne non si è allontanata volontariamente dal residence di via Ferrucci, presso cui aveva affittato un monolocale per una settimana. Maria Denisa temeva per la propria incolumità: “Se mi trovano, mi ammazzano” le parole da lei pronuciate al telefono durante la sua permanenza a Prato, carpite da una terza persona e riferite agli inquirenti. Dalla stanza 101 al primo piano del residence in uso alla escort, sono sparite la sua valigia, uno zaino più piccolo, i vestiti, i soldi. La sua auto è rimasta però al suo posto parcheggiata in strada, con dentro il passaporto e i documenti. Un’ulteriore conferma, avuta due giorni fa dopo l’ispezione della Fiat 500 da parte dei carabinieri, che non si è trattato di un allontanamento volontario.