Problemi fisici di natura cardiaca hanno bloccato la carriera del talentuoso centrocampista ex biancazzurro. Nell'ultima stagione Sadek era in forza al Corticella
L’ex giocatore del Prato Youssef Sadek, classe 1999 ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Una serie di problematiche di natura fisica hanno portato l’ex centrocampista laniero a prendere questa dolorosa decisione: “Il calcio è la mia passione, il mio lavoro, il mio tutto” – racconta Sadek – Tutta la mia vita si è sempre basata su di esso. A pensare di interrompere tutto a 25 anni mi piange l’anima. Oltretutto per problemi fisici, dato che fisicamente sono sempre stato un treno, Tutto questo lo prendo come un segnale che mi ha dato la vita, ma che mi farò valere in altre vesti, sempre nel calcio”.
Una carriera costellata di tanti problemi fisici: nel 2021 viene ricoverato in terapia intensiva per un problema al cuore ( pericardite) e riesce a recuperare, in precdenza un altro stop per problemi post vaccino Covid. Da aprile 2024 però cominciano altre problematiche. A fine stagione, a luglio, viene ricoverato nuovamente, perde 7 chili in pochi giorni con ovvi strascichi dal punto di vista sportivo. A dicembre rientra al Corticella dopo 6 mesi di inattività: la sua enorme forza di volontà non basta, perché subisce altre ricadute e deve dire stop.
Nella stagione 2023-24 nel mercato di dicembre arriva al Prato dall’Imolese, dove gioca uno spezzone di stagione davvero positivo diventando un “pilastro” della squadra allenata da Maurizio Ridolfi. ” Ricordo con piacere – spiega Sadek – il mio periodo al Prato. Voglio salutare affetuosamente tutti gli sportivi biancazzurri e gli Ultras che sempre mi hanno incoraggiato”.
Adesso Sadek dice basta con il calcio, ma vuole rimanere in questo modo per dare un esempio di combattività anche fuori dal campo: “In prima persona voglio essere l’esempio vivente del fatto che i ragazzi devono sfruttare tutte le occasioni che hanno davanti, proprio perché domani non si sa cosa possa succedere! E lo trasmetterò in ogni modo”.
