Ruspe in azione nell’ambito delle indagini su Vasile Frumuzache, 32 anni, la guardia giurata di origine romena reo confesso dell’omicidio delle due connazionali, Denisa Maria Adas Paun, 30 anni e Ana Maria Andrei, 27, delle quali ha fatto ritrovare i resti in un terreno accanto a un casolare abbandonato sulle colline sopra Montecatini Terme, non lontano da Monsummano dove l’uomo risiedeva con la moglie e i due figli piccoli.
Una ruspa è stato appunto portata dove sono stati trovati i resti, nella zona sopra Le Panteraie a Montecatini ed una seconda ruspa è in azione nel terreno della casa dell’uomo dove ieri, tra l’altro, i carabinieri hanno effettuato altri sopralluoghi insieme al procuratore capo di Prato Luca Tescaroli. Sui luoghi delle ricerche ci sono pattuglie dei carabinieri, i militari del Ris e a Montecatini anche i vigili del fuoco in supporto all’Arma. Dopo lo scoprimento del secondo delitto, gli inquirenti hanno imboccato la pista del serial killer delle prostitute e sono state avviate ricerche incrociate per capire quante altre donne siano scomparse dai luoghi frequentati in passato dal 32enne. Vasile, in Italia dall’età di 14 anni, ha vissuto a lungo a Trapani, prima di trasferirsi nel 2022 a Monsummano. La procura di Prato ha attivato accertamenti su donne scomparse in tutte le città in cui il 32enne ha vissuto. Alcuni indizi trovati nei giorni scorsi durante la perquisizione a casa di Vasile farebbero ipotizzare che possano esserci altre vittime oltre ai due casi scoperti finora.
Sono diverse le incongruenze che stanno emergendo rispetto alla confessione del 32enne, che in un primo interrogatorio non aveva detto di aver ucciso Ana Maria Andrei l’estate scorsa, salvo doverlo ammettere dopo che gli inquirenti gli hanno sottoposto alcune evidenze fra cui l’auto della donna ritrovata nel box auto, riverniciata e con una nuova targa. Secondo le risultanze dell’autopsia, Maria Denisa Adas sarebbe stata decapitata non con un coltello trovato nel residence Ferrucci, come ha detto Vasile, ma con un attrezzo più pesante, forse un’accetta. Anche il luogo della decapitazione, avvenuta dopo lo strangolamento a mani nude, potrebbe essere un altro: non il residence pratese, in cui non sono state trovate tracce di sangue nè di pulitura. Inoltre l’omicida potrebbe aver avuto dei complici per l’occultamento del cadavere della escort uccisa a Prato.