La deputata e i partiti del centrodestra tornano sull'inchiesta che coinvolge la sindaca
La deputata pratese Chiara La Porta torna a parlare del “caso Bugetti”, e lo fa dopo la risposta ad una sua interrogazione presentata a maggio al ministero del Lavoro, relativa alle condizioni di sfruttamento nelle aziende del nostro territorio. “Dalla risposta del vice ministro Maria Teresa Bellucci abbiamo appreso che il Maglificio CXL, tra i finanziatori della campagna elettorale per la corsa a sindaco di Ilaria Bugetti, è stato oggetto di due controlli dell’Ispettorato”. All’esito del primo controllo risalente a inizio 2024 – secondo quanto riportato dal viceministro Bellucci – “è stato emesso verbale di recupero contributivo per cui è in corso una procedura di contenzioso promossa dall’impresa”. Nel secondo accesso, il 20 febbraio scorso, gli ispettori del lavoro trovarono occupati al lavoro solo 2 dipendenti, mentre sul regolare impiego di altri 4 pakistani coinvolti tramite agenzia interinale, presenti quel giorno al picchettaggio del Sudd Cobas, sono ancora in corso le verifiche del caso. Dopo pochi giorni, tuttavia, il 26 febbraio 2025, il Sudd Cobas annunciò il raggiungimento dell’accordo al Maglificio Cxl con “stabilizzazione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori, fino a quel momento sotto agenzia interinale, 40 ore settimanali su cinque giorni e applicazione del contratto nazionale”.
“Di fronte a questa azienda – ricorda Chiara La Porta – i lavoratori sfruttati protestavano nel febbraio scorso e furono multati dalla Polizia Municipale per occupazione di suolo pubblico, salvo poi ricevere la solidarietà del sindaco Ilaria Bugetti che, evidentemente, si era dimenticata che gli agenti del suo Comune li avevano sanzionati”. “A prescindere dall’iter giudiziario dell’inchiesta a suo carico, il tema è e resta politico – ha aggiunto La Porta, che ha attaccato la prima cittadina: “Per noi Bugetti era inadeguata ieri, così come lo è oggi. Mentire ai cittadini, omettendo dal curriculum, in occasione di tre tornate elettorali, un incarico professionale e da chi, quindi, sia stata stipendiata per anni, è incompatibile con ruoli istituzionali. Prato merita di più, ed è necessario superare un sistema più che radicato che, nella migliore delle ipotesi, ha portato a voltarsi dall’altra parte rispetto a fenomeni criminali molteplici che attanagliano il nostro territorio”.
Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati, Partito Liberale Italiano e UDC in una nota congiunta chiedono alla sindaca Bugetti, al centro di un’indagine per corruzione, di chiarire quanto prima la questione in consiglio comunale.
“Chiediamo di approfondire il rapporto professionale intrattenuto con una società privata durante il proprio mandato istituzionale in Regione, mai comunicato ufficialmente; le retribuzioni percepite da detta società, in assenza – secondo le ipotesi d’indagine – di attività lavorativa effettiva; L’eventuale interferenza nella gestione di contributi, autorizzazioni e controlli a favore della società in questione e di soggetti a essa riconducibili. La politica, attraverso le sue organizzazioni rappresentative non può anteporre agli interessi della propria comunità quelli di soggetti esterni” conclude la nota.