28 Giugno 2025

Maxi-operazione al carcere della Dogaia: le reazioni

De Fazio (Uilpa): "Non è una sorpresa. Prato è solo la punta dell'iceberg". La Porta (Fdi): "Conferma la determinazione del sottosegretario Delmastro nel prevedere norme rigide"

Prime reazioni all’operazione della Procura di Prato nel carcere della Dogaia, che ha portato al sequestro di decine di telefoni e all’indagine su un centinaio di detenuti e alcuni agenti.

Amaro il commento del segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio. Pur non sorprendendosi delle illegalità scoperte (“da anni denunciamo prigioni come piazze di spaccio”), De Fazio punta il dito sulle cause strutturali dell’emergenza: sottorganico cronico (18mila unità mancanti), carichi di lavoro “esorbitanti” (16mila detenuti in eccesso), turni fino a 26 ore, straordinari non pagati e formazione ridotta al minimo (“agente chiavi in mano in 60 giorni”). Condizioni che, unitamente alla “disorganizzazione imperante”, rendono le carceri “diffusamente illegali” e terreno fertile per il malaffare, generando sofferenza e morti (36 suicidi di detenuti e 3 operatori dall’inizio dell’anno). “La situazione di Prato non è dissimile da altre carceri”, conclude, chiedendo al governo “azioni concrete” per deflazionare il sovraffollamento, potenziare gli organici e riformare il sistema.

Il deputato pratese di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta, plaude all’azione: “Ha fatto emergere un sistema di illegalità che conferma la determinazione di Andrea Delmastro nel prevedere norme rigide per rafforzare i controlli, soprattutto nell’alta e media sicurezza”. In una nota, La Porta ha espresso “complimenti alla Procura di Prato guidata da Luca Tescaroli, alla squadra mobile e a tutte le forze dell’ordine”, in particolare agli agenti penitenziari che hanno collaborato con il Nucleo Investigativo Centrale e il Gruppo Operativo Mobile.