La deputata ricorda che Fratelli d'Italia aveva sollevato il caso prima del voto comunale. La parlamentare di Forza Italia: "Solidale a Bugetti, lunedi la incontrerò"
“Alla luce dell’indagine a carico del primo cittadino di Prato Ilaria Bugetti abbiamo il dovere di ribadire dubbi e domande che già un anno fa avevamo fatto sul rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti con un’azienda legata al Gruppo Colle dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, ben descritto oggi sulla stampa. Allora non ricevemmo risposte e fummo accusati testualmente, durante la corsa elettorale di Bugetti a sindaco di Prato, di ‘non avere altri argomenti se non il fango’ contro di lei”. Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta sull’inchiesta per corruzione che coinvolge Bugetti e Matteini Bresci.
“Si apprende con certezza che il rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti in un’impresa legata all’imprenditore è stato continuativo dal 2016 al 2024 – prosegue La Porta -. Un rapporto di lavoro, del quale ad oggi è ancora da appurare la natura, anche sul fronte contributivo, che non compare in ben tre curricula depositati dalla sindaca nel 2015 e nel 2020 per le elezioni Regionali e nel 2024, per la candidatura a sindaco di Prato e per il quale dichiarava di ricevere uno stipendio mensile”.
“Quel lavoro non risulta mai indicato, pur non essendo Bugetti in aspettativa, che si affretterà invece a chiedere solo dopo i solleciti di Fratelli d’Italia al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo nel giugno 2024 – ricostruisce La Porta -. Oggi non possiamo che chiederci il perché Bugetti abbia sentito la necessità di non voler inserire mai, lungo l’arco della sua carriera curriculare, quel rapporto di lavoro. Ce lo chiediamo perché ci appare come mancata trasparenza non solo per le istituzioni che Bugetti rappresenta, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che dovevano votare, in tre tornate elettorali. Ci chiediamo, in particolare: c’era qualcosa da nascondere?”
Mazzetti: “Rivedere la legge Severino e il finanziamento ai partiti”
All’insegna del garantismo, l’intervento dell’altra deputata pratese di centrodestra Erica Mazzetti: “C’è un dato generale: tutta la politica italiana, prima Silvio Berlusconi, poi Roberto Cenni”, già unico sindaco di centrodestra di Prato, “Occhiuto in questi giorni, Bugetti a Prato. Destra e Sinistra, tutta la politica italiana è ostaggio dell’avviso di garanzia, vive sotto questo ricatto”, “bisogna fare una battaglia trasversale per il garantismo affinché chi è eletto possa governare ma anche per modificare la legge Severino e per ripristinare i finanziamenti pubblici ai partiti”, “ciò detto, esiste un sistema Toscana che viene messo in luce solo oggi dalla magistratura, ma da anni lo denunciamo”.
“Nulla da eccepire sui finanziamenti, che sono registrati, ma se c’è stato uno scambio di favori va denunciato e stigmatizzato – prosegue Mazzetti – I cittadini vogliono un’amministrazione che lavori, non ostaggio di veti o ricatti o favori fatti e ricevuti e il binomio tra Pd e parte di imprenditori in Toscana pare palese e consolidato. Su questo il centrodestra deve continuare a fare battaglia e proporre una visione liberale per la nostra regione”. Infine, conclude, “sono e resto solidale con Bugetti, lunedì andrò in Comune a trovarla e spero si possa fare una battaglia, insieme anche al suo partito, per una giustizia giusta, il garantismo, l’autonomia della politica, la libertà di pensiero e azione rispetto ad una parte della magistratura, come sempre e solo ha fatto Forza Italia e continuerà a fare”.
Rifondazione Comunista suggerisce le dimissioni di Bugetti
Da parte sua Rifondazione Comunista, pur augurando alla sindaca di Prato di dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati dalla Procura, suggeriscono alla prima cittadina di fare un passo indietro. “La gravità delle accuse riportate dagli organi d’informazione fanno pensare all’impossibilità di svolgere pienamente la sua funzione e ci spingono a suggerirne le dimissioni – scrivono Sandro Bigagli e Paola Battaglieri della federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Prato – Questo anche pensando al migliore atto di tutela possibile da parte della sindaca Bugetti che dovrà affrontare un periodo personale non facile”.
“In questo momento non vogliamo discutere delle motivazioni dell’inchiesta né di quanto fosse prevedibile che accadesse una cosa del genere, visto che l’inchiesta è antecedente alla sua candidatura. Sicuramente poteva essere evitato l’affronto che adesso riguarda tutta la città attraverso scelte diverse anche da parte del Partito Democratico. Il nostro partito guarda con estrema attenzione alle prossime vicende e punta a una fuoriuscita della città da questa fase molto delicata e grave. Speriamo in indagini veloci e certe da parte della magistratura e di superare un clima politico che rischia di farsi avvelenato in città” concludono Bigagli e Battaglieri.