18 Giugno 2025

Tescaroli: “Rifiuti tessili dati alle fiamme, occorrono fototrappole più sofisticate”

Uno degli autori degli abbruciamenti ha visto il led di una telecamera e si è dato alla fuga. Intanto il fenomeno sta esplodendo: +600% in un anno

A Prato, in via Brugnani, vicino al torrente Filimortula, in zona Iolo, è presente una sorta di terra del fuoco, “impiegata diffusamente per l’abbandono di rifiuti tessili ai quali viene appiccato il fuoco”. Qui come scrive il procuratore Luca Tescaroli “sono presenti almeno una decina di bracieri agevolmente individuabili percorrendo la strada”, ma “non si è riusciti ad individuare gli autori di tali incendi, perché, in almeno un caso, l’autore con in mano due taniche si è dato alla fuga non appena visto il led di infrarosso delle telecamere, come si è potuto constatare dalle cosiddette fototrappole”. Ed è proprio per avere strumenti di contrasto più efficaci ad un fenomeno dilagante a Prato e dintorni – le tonnellate di rifiuti tessili sono sestuplicate lo scorso anno rispetto al 2023 – il procuratore sottolinea pubblicamente l’esigenza di disporre di strumentazione tecnica più sofisticata e in particolare proprio di telecamere senza il led di infrarosso. Il problema è stato già rappresentato in sede istituzionale alle forze di polizia giudiziaria specializzate: nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale dei Carabinieri di Prato (Nipaf), polizia municipale e Arpat.
Il business illecito dello scarico di rifiuti tessili in ambiente, che ha visto due giorni fa la commissione parlamentare sulle Ecomafie effettuare sopralluoghi a Carmignano e a Montemurlo, è connesso all’attività di migliaia di imprese, in larga parte gestite da cittadini di origine cinese, che si avvalgono di trasportatori non iscritti all’albo nazionale dei gestori ambientali i quali prelevano i sacchi neri dalle confezioni e pronto moda per smaltirli in maniera incontrollata in ambiente, spesso lungo fossi o in aree meno battute e in orario notturno. Proprio per questo è di fondamentale importanza il ricorso alle fototrappole, di cui il procuratore Tescaroli chiede un aggiornamento tecnologico.
“Nella sola area di via Brugnani a ridosso del torrente Filimortula – scrive Tescaroli – è stata individuata e recentemente sgomberata un’area dove erano stoccate 55 tonnellate di rifiuti, di cui 10 tonnellate di scarti tessili stoccate illegalmente. Peraltro, nella medesima zona, insistono i cosiddetti orti cinesi, gestiti da imprenditori cinesi, che sono stati e sono oggetto di attenzione investigativa”.

La fotografia dell’emergenza

Nel 2024 nei comuni di Prato, Montemurlo, Carmignano, Poggio a Caiano, Calenzano e Vaiano, sulla base dei dati forniti da Alia, sono stati abbandonati e successivamente smaltiti rifiuti tessili per 819 tonnellate e per 252 tonnellate nei primi quattro mesi di quest’anno. A fronte delle 154 tonnellare censite nel 2023 negli stessi territori.
Prato è passata dalle 150 tonnellate del 2023, alle 752 del 2024 e alle 234 del primo quadrimestre 2025.
A Carmignano si è passati da 1 tonnellata di scarti tessili recuperata nel 2023 alle 20 del 2024 e alle 4 di inizio 2025.
A Calenzano da 0 a 19 tonnellate in un anno.
A Montemurlo gli scarti tessili abbandonati in ambiente nel 2023 erano stati 1 sola tonnellata, passati ad 8 tonnellate nel 2024 e 4 nel primo quadrimestre 2025.
A Poggio a Caiano, a fronte di un’estensione territoriale di 6 km quadrati, risultano rinvenute 2 tonnellate nel 2023 e 19 tonnellate nel 2024.