18 Giugno 2025

Tpl, nel 2024 cresce l’utenza sui bus urbani: +1,9%

Tra le linee più utilizzate troviamo la 1+, la 2+ e la 3+. Fra le meno utilizzate la 5, la 10 e la 11

Sono tutti positivi gli indicatori sull’utilizzo dell’utenza del trasporto pubblico locale (Tpl) in ambito urbano evidenziati da una specifica analisi effettuata dall’ufficio Mobilità del Comune di Prato. Il report è stato presentato oggi, 18 giugno, nella seduta congiunta delle commissioni 3 e 4. Secondo i dati raccolti dai tecnici comunali, nel 2024 sono saliti sui mezzi di Autolinee toscane quasi 8 milioni e 463mila utenti, 160mila in più del 2023 (+1,9%) e quasi duemila in più del 2022, anno che però era ancora influenzato dalle restrizioni dettate dal Covid. Il dato 2024 è però superiore anche all’utenza registrata prima della pandemia. Il 2019, ad esempio, evidenziò 7 milioni e 658mila utenti.
Altri numeri importanti del 2024 riguardano le corse totali: 933 al giorno e 312.607 all’anno con una media di saliti al giorno di 24.250 e un totale di chilometri percorsi pari a 3 milioni e 368mila.
Tra le linee più utilizzate troviamo la 1+, la 2+ e la 3+. La 1+, che collega la zona est con l’ospedale passando dalla stazione e dal centro, conta oltre 2 milioni e 623mila saliti all’anno; la 2+, che garantisce il trasporto tra la zona nord e la zona sud, è utilizzata da oltre 1 milione e 656mila utenti. La 3+, che va dalla Stazione centrale a Galciana toccando anche l’ospedale, vede quasi un milione e trecentomila passeggeri.
Tra le linee meno utilizzate troviamo la 5, la 10 e la 11 che hanno rispettivamente 31.616 utenti annui, quasi 110mila e 364mila. Probabilmente il dato può essere spiegato in relazione alle frequenze minori di tali corse e alla densità abitativa delle zone attraversate.

L’approfondimento degli uffici serve proprio per analizzare vizi e le virtù della rete cittadina come ha sottolineato l’assessora alla Mobilità Cristina Sanzò: “Questo studio ci permette di avere un quadro completo e approfondito sui flussi di utenza del trasporto pubblico in ambito urbano, in modo da poter lavorare a una riorganizzazione che tenga conto dei punti di forza e delle criticità attuali in chiave di maggiore copertura delle linee più deboli. Significa intervenire chirurgicamente dove è necessario. Quando si parla di mettere mano al trasporto pubblico è necessario prima di tutto partire dai numeri che traducono lo stato attuale. Solo così si possono studiare soluzioni volte a intercettare maggiormente i bisogni di mobilità dei cittadini. Ringrazio i nostri uffici che in modo certosino sono riusciti a fotografare la nostra rete urbana tpl in modo da avere a disposizione uno strumento efficace di programmazione, utile anche per redigere il nuovo Pums”.