29 Luglio 2025

Assemblea PD gremita tra rabbia, delusione e voglia di ripartire

Il segretario Biagioni: "Assemblea vera, ripartiamo insieme. In autunno il congresso provinciale". Poi rivela: "Ho dato la disponibilità a dimettermi, ma la direzione le ha respinte"

Una sala gremita, tante domande e la speranza di ritrovare quelle certezze che nell’ultimo mese e mezzo sono venute meno. Oltre 250 persone hanno partecipato ieri sera all’assemblea del Partito Democratico di Prato, primo momento pubblico dopo lo scossone politico che ha investito la città. L’inchiesta per corruzione che ha coinvolto l’ex sindaca Ilaria Bugetti – culminata con le sue dimissioni e il commissariamento del Comune – ha lasciato il partito in uno stato di smarrimento profondo. E proprio da questo disorientamento la serata ha preso le mosse, nel tentativo di raccogliere i cocci e capire da dove (e come) ripartire.

A causa delle condizioni meteorologiche, all’ultimo momento è stato deciso di spostare l’incontro al chiuso, nei locali del circolo “Renzo Degli Innocenti” a Galciana. La serata è iniziata con 40 minuti di ritardo. Si è dovuto attendere la fine di un corso di ballo prima di poter accedere alla sala. Troppo forte, anche per lo stesso segretario provinciale Marco Biagioni, non cedere alla tentazione di citare la celebre scena del film “Berlinguer ti voglio bene” – “sospensione dì ricreativo, principia ad avviare i’ curturale” – girata proprio negli stessi locali dove si è tenuta l’attesa assemblea.

Biagioni: “Non è il momento di promettere, ma di ascoltare”

Ad aprire l’incontro è stato il segretario provinciale Marco Biagioni, che ha parlato con tono misurato ma deciso. “Oggi non siamo qui per dire ‘faremo questo per Prato’ – ha detto –. Non è questo il momento. Abbiamo bisogno di essere guidati, ripartendo dall’ascolto e dal confronto”.
Biagioni ha chiesto scusa a nome del partito, pur difendendo il progetto politico che solo un anno fa aveva condotto il centrosinistra alla vittoria alle comunali. “Quel progetto non è fallito” ha sottolineato.

La base prende la parola: rabbia, dolore, ma anche voglia di ripartire

Dopo il segretario, il microfono è passato agli iscritti, ai rappresentanti dell’associazionismo e ai cittadini comuni. Gli interventi più accesi sono arrivati proprio dalla base, con una richiesta unanime: un’analisi politica seria, approfondita e senza sconti.
C’è chi ha attaccato duramente la gestione politica del “caso Bugetti” da parte della segreteria del PD, chi ha invocato le dimissioni dello stesso Biagioni e chi invece ha difeso la dirigenza dagli attacchi più duri, riconoscendone il merito di aver riportato il partito tra la gente.
Non sono mancate le critiche per il ritardo con cui è stata convocata l’assemblea, ritenuta da molti necessaria già prima delle riunioni interne di direzione e segreteria.
Aleggiano domande pesanti come macigni: “Che ne sarà del PD domani? Da dove ripartire?”. Non bastano le rassicurazioni, servono scelte concrete e soprattutto un nuovo patto di fiducia con la città.

Verso il congresso, Biagioni: “Assemblea vera, ripartiamo insieme”

In chiusura, Biagioni dopo aver chiesto nuovamente scusa agli elettori ha rilanciato la necessità di ricostruire insieme, aprendo una nuova fase politica. “Questa è stata un’assemblea vera e da qui dobbiamo ripartire insieme” ha detto, promettendo sempre più partecipazione dal basso. Ha annunciato che dopo le elezioni regionali d’autunno si terrà il congresso del PD pratese.
Infine, con trasparenza, ha anche rivelato di aver messo sul tavolo le proprie dimissioni, pronto a farsi da parte: “Ho dato la mia disponibilità a fare un passo indietro. Ma la direzione, in occasione della terza riunione, ha scelto di respingerle”.