Per il segretario generale Cgil Prato Pistoia: "E' giunto il momento che il Governo si assuma le proprie responsabilità e intervenga con urgenza"
“Pur non entrando nel merito dell’indagine in corso, nel pieno rispetto del lavoro degli inquirenti, riteniamo doveroso ribadire quanto da anni denunciamo: la grave assenza di governance all’interno del carcere di Prato, uno degli istituti penitenziari più complessi d’Italia per tipologia di circuiti presenti”. E’ quanto affermato in una nota dal segretario generale Cgil Prato Pistoia Daniele Gioffredi e dal segretario generaleFp Cgil Prato Pistoia Riccardo Bartolini, che hanno aggiunto: “È troppo facile, scaricare le responsabilità solo su alcune unità della Polizia penitenziaria, quando l’amministrazione centrale, ancora oggi, non è riuscita a garantire la nomina stabile di un direttore e di un comandante. Attualmente, l’Istituto è affidato a figure con incarico temporaneo, il cui mandato è peraltro in scadenza tra un mese”. La Cgil ricorda inoltre che già un anno fa, in occasione della visita istituzionale del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, “era stato pubblicamente promesso che entro il mese di settembre 2024 il carcere di Prato avrebbe avuto un direttore e un comandante titolari. Una promessa mai mantenuta che conferma, ancora una volta, il disinteresse verso una realtà penitenziaria tra le più delicate del Paese”.
Quello pratese, come specificato ancora dai due segretari, è un contesto difficile sotto ogni profilo: operativo, organizzativo, gestionale. “Il rapporto tra personale di Polizia Penitenziaria e detenuti è tra i più bassi della regione, mentre l’assegnazione continua di soggetti ad alta pericolosità, sia penitenziaria che sociale, ha aggravato ulteriormente la situazione. Fino a pochi giorni fa, l’intero reparto di alta sicurezza veniva gestito, durante interi turni, da una sola unità di Polizia Penitenziaria. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza a tutto il personale in servizio, che, nonostante le gravi carenze e i rischi quotidiani, continua con professionalità e spirito di sacrificio a garantire la sicurezza e la funzionalità dell’Istituto. Le condizioni in cui si trovano costretti ad espiare la pena i detenuti nel carcere La Dogaia sono inaccettabili e violano apertamente i fondamentali Diritti Umani, sanciti anche dalla Costituzione come sta emergendo anche dall’indagine della Procura di Prato. È giunto il momento che il Governo si assuma le proprie responsabilità e intervenga con urgenza per ristabilire condizioni di legalità, dignità e rispetto dei lavoratori”.