23 Luglio 2025

I saluti di Stefano Commini, ex proprietario del Prato in una conferenza stampa al Lungobisenzio

Il ringraziamento a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Prato Calcio, compreso Paolo Toccafondi che, sempre nelle dichiarazioni dell'ex numero uno biancazzurro, è stato l'unico che ha provato a smuovere la situazione con soldi veri

"Ho dato tutto mi sono mancati i risultati" ha detto l'ex patron biancazzurro, che ha parlato della sua avventura pratese. Poi l'elogio della nuova proprietà - la Finres - per il lavoro fatto fin da subito

Quasi commosso. Trenta minuti per salutare i tifosi e tutti coloro che l’hanno seguito in questi 4 anni di Prato. Stefano Commini ha parlato ai giornalisti; presenti anche la vice Presidente Debora Staglianò e i principali collaboratori come il segretario Alessio Bacherini e Andrea Maretto del settore giovanile. “Il mio lavoro è terminato, la carica passerà al nuovo amministratore che il CDA di Finres deciderà di nominare. Aspettiamo l’esito della iscrizione venerdì e poi posso dire che la mia avventura a Prato è finita”. E’ emozionato, Commini. Ad un certo punto, ha trattenuto a stento le lacrime, quando ha dichiarato di avercela messa tutta e di aver operato solo ed esclusivamente per la società, con i principi che la famiglia gli ha insegnato.

“Mi piace ricordare la situazione che ho trovato quando sono arrivato, c’era solo un ufficio e il titolo sportivo. Alla fine del mio percorso, sono sicuramente mancati i risultati ma penso di lasciare questa città con una eredità importante. La gente è tornata allo stadio, che era stato abbandonato anche come luogo fisico, per cinque mesi infatti abbiamo dovuto giocare a Sesto Fiorentino e poi con la tribuna centrale non agibile. Ho visto il primo derby con un sold out che da tempo non si registrava e con quasi tremila spettatori. La scuola calcio è tornata competitiva con centinaia di bambini iscritti e con un mini centro sportivo che abbiamo creato a Grignano. Ecco, quella continuità che mi è mancata nella prima squadra a livello di collaboratori, l’ho trovata nel giovanile con Biagi e Maretto che hanno fatto un lavoro eccezionale e che continueranno a farlo”. 

Il rapporto con i tifosi è stato contraddistinto da una forte contestazione nell’ultima stagione. Di Commini si può dire tutto ma come ha dichiarato al Gioco è Fatto anche l’ex Sindaco Matteo Biffoni è impossibile litigarci. E anche stavolta non ha sassolini da togliersi con la parte più pura che ha seguito il suo percorso pratese: “I tifosi mi hanno dato contro per i risultati e li ho sempre capiti però se qualcuno si mette la mano nel cuore e capisce da dove sono partito, non potrà dire che non ce l’ho messa tutta. Anzi, mai avrei lasciato la società sparire, non avrei permesso una mancata iscrizione in serie D, anche se qualcuno preferiva la terza categoria ad un Ac Prato con Commini sempre dentro. Ho fatto tutto nell’interesse della squadra sapendo che ero un traghettatore”. 

Il Prato passa alla Finres, ma nel mezzo c’è stata la trattativa con gli imprenditori pratesi: “Si è scritto tanto in questi mesi sulla fantomatica cordata nella quale, ne sono convinto, almeno 33/34 aziende hanno aderito più a rimorchio che effettivamente convinte. Però è stata una trattativa portata avanti malissimo. Lo dimostra il fatto che chi voleva davvero acquistare il Prato l’ha fatto in cinque giorni”. 

Ed ecco il rapporto con i nuovi proprietari del Prato, il cui approccio in questi primi giorni lanieri è piaciuto tantissimo a Commini: “Un merito va ad Asmaa Gacem e al marito Antonio Politano. Li conosco da poco, li ho incontrato già a marzo dove mi avevano espresso interesse. Poi non li ho più rivisti, almeno fino a due settimane fa. Ho chiesto del perché di questo e molto correttamente mi hanno riferito che una volta saputo che una cordata pratese era interessata al Prato hanno fatto un passo indietro per evitare contrasti con il tessuto imprenditoriale della città. Svanita questa opportunità, si sono ripresentati e in cinque giorni è stato risolto tutto. Vi posso assicurare che stanno lavorando benissimo. Hanno il vantaggio di stare vicino a Prato e questo sarà importante, cosa che per lavoro non ho potuto fare io”.

Ci tiene a parlare anche dell’iniziativa dell’ex Presidente Paolo Toccafondi: “E’ stato l’unico a presentarsi con i soldi davanti alla città e a proporre un piano B. Ha provato a smuovere altre aziende versando 100.000 euro in un fondo notarile per una operazione che però è fallita. Mi ha sempre detto che non aveva interesse a gestire la società e che il suo era un gesto per cercare di tornare a dare la squadra alla città. Poi dovete credermi, nessuno mi ha mai chiesto di sedermi ad un tavolo e chi dice che ho rifiutato delle proposte dice il falso. Elogio anche chi si è impegnato, come Massimo Taiti che con il suo progetto sull’azionariato popolare è certamente da ringraziare per aver posto un focus sul calcio a Prato, che forse interessa poco agli imprenditori locali. Ma per l’azionariato, mi permetto, servono aziende capofila importanti, holding con grandi capacità in grado di tutelare la società. Ce lo insegnano Germania e Spagna che hanno già percorso questa strada”.

Infine, i ringraziamenti a chi ha lavorato e continuerà a farlo per il Prato: “Se la squadra è scesa in campo è per merito anche di tante figure importanti. Sono qui davanti a me, persone che hanno lavorato dietro le quinte ma che senza il loro contributo non avrebbero permesso alla società di andare avanti”, ma anche ai pochi imprenditori, su tutti Manuele Lo Conte, che hanno dato il loro contributo all’AC Prato in questio anni.

Commini saluta, lascia lo stadio e lo fa promettendo che a breve tornerà da tifoso, magari al derby. Si augura che il nuovo Prato possa far bene, con quel Gianluca Berti che aveva scelto lui 14 mesi fa: “Ci siamo lasciati bene con Gianluca, purtroppo il rapporto lavorativo si è esaurito per i motivi che sapete. Ma gli auguro di fare bene. Se il Prato vincerà i vari campionati che gli si presenteranno davanti, potrò infatti dire che nella filiera almeno inizialmente ci sono stato anche io. State sicuri che il tifo contro non lo farò, anzi”.