Anche quest’anno la festa dell’Assunta, a Prato, ha avuto il suo momento più atteso e identitario: la solenne ostensione della Sacra Cintola mariana. Nel pomeriggio di Ferragosto, nella basilica cattedrale di Santo Stefano, il vescovo Giovanni Nerbini ha mostrato la preziosa reliquia prima dall’interno, affacciandosi dal balcone affrescato dal Ghirlandaio, poi dal pulpito di Donatello.
Nonostante il periodo di ferie e il caldo, non è mancata la presenza di fedeli e cittadini. A Prato, da secoli, il 15 agosto è semplicemente “Santa Maria” e la “mostra” del Sacro Cingolo è un appuntamento che unisce devozione e tradizione civica. Quella odierna è stata la quarta ostensione dell’anno, dopo quelle tradizionali di Pasqua e 1° Maggio, a cui quest’anno si è aggiunta quella straordinaria in occasione del Capodanno dell’Annunciazione.
Tra le autorità presenti anche il commissario prefettizio del Comune di Prato Claudio Sammartino, alla sua prima partecipazione da quando, l’11 luglio scorso, è stato nominato a guidare l’amministrazione comunale. La Sacra Cintola, proprietà congiunta della Chiesa e del Comune, è infatti simbolo di appartenenza per tutta la comunità pratese.
Il rito è stato aperto alle 17,30 con il canto dei vespri, seguito dall’ostensione delle ore 18. Testimoni della cerimonia quest’anno sono stati Piero Troni, presidente della Serra Club di Prato, Elisabetta Cioni, neo presidente della Pubblica Assistenza L’Avvenire di Prato, e Gianluca Mannelli, proposto della Misericordia di Prato. Un Ferragosto di fede e identità, dunque, che anche nel cuore dell’estate ha saputo radunare la città attorno alla sua reliquia più preziosa.