Liberazione, il 6 agosto la cerimonia in ricordo dell’eccidio di Artimino
Nel 1944 cinque passanti vennero uccisi per una rappresaglia dalle truppe tedesche
Saranno ricordati il 6 agosto ad Artimino, sulle colline medicee di Prato, Vincenzo Del Conte, Olinto Fontani, Nella Nepi, Samuele Nepi, Zelinda Vangi (coniugata Nesti). Sono, questi, i cinque martiri di Artimino uccisi per rappresaglia dalle truppe tedesche il 6 agosto 1944, due mesi dopo l’azione partigiana dell’11 giugno, in località Poggio alla Malva, che costò la vita a Bogardo Buricchi e a tre suoi compagni. L’azione di un fornaio, per ragioni ancora non del tutto chiarite sul piano storico, che sparò a due tedeschi, uno dei quali riuscì a dare l’allarme, scatenò la feroce reazione delle truppe naziste che, ormai in ritirata, se la presero con cinque innocenti abitanti di Artimino, scelti tra chi passava per strada. Furono appunto Vincenzo del Conte (56 anni), Olinto Fontani (64), Nella Nepi (40) e Zelinda Vangi (44) che morirono stretti ad un muro sotto le raffiche dei militari; Annita Del Conte riuscì a fuggire prima che iniziassero a sparare, con i tedeschi che, per pareggiare i conti, se la presero con il primo che trovarono: il 66 Samuele Nepi. I corpi vennero lasciati sul luogo dell’esecuzione mentre i tedeschi si allontanavano dal paesino. Una sesta persona, il 50enne Azelio Luzzi, rimasto ferito, morì dieci giorni dopo. Una lapide ad Artimino, fatta costruire in un tabernacolo subito dopo dalla contessa Maraini, proprietaria di quasi l’intero borgo per gran parte del ‘900 ricorda insieme ad una via il sacrificio dei cinque martiri.
Una cerimonia – con Comune di Carmignano, Anpi, Circolo Arci 11 giugno – ricorderà l’eccidio a partire dalle ore 20,30. Il ritrovo è in piazza San Carlo da dove i partecipanti andranno verso la lapide in memoria dei caduti, dove si svolgerà la cerimonia ufficiale, con deposizione e benedizione di una corona d’alloro.