15 Agosto 2025

Prato blindata per il Comitato nazionale sicurezza con il ministro Piantedosi

In Prefettura il punto con i vertici delle forze dell'ordine. I dati del "Dossier Viminale" sulla sicurezza

Prato blindata dalle forze dell’ordine, nel centro storico, stamani, Ferragosto, per la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si tiene nella prefettura con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ed i vertici delle forze di polizia e dell’intelligence. Via Cairoli, dove c’è la sede della Prefettura e tutta l’area circostante tra piazza San Francesco sono interdetti al traffico veicolare mentre i pedoni, come i residenti, vengono autorizzati al passaggio. Presidiate dalle forze le strade di ingresso e deflusso verso il centro storico lungo l’itinerario seguito dal corteo che ha accompagnato Piantedosi. Al termine del Comitato Piantedosi ha incontrato i parlamentari del territorio: presenti Chiara La Porta (Fratelli d’Italia) ed Erica Mazzetti (Forza Italia).
Al centro del tavolo un’analisi complessiva dello stato della sicurezza sul territorio nazionale alla luce del “Dossier Viminale” diffuso oggi (dati 1° gennaio-31 luglio 2025), seguita da un approfondimento dedicato alla città e alla provincia di Prato. Tra i temi principali affrontati: ordine pubblico e sicurezza, analisi dei nuovi scenari di rischio, prevenzione e contrasto del terrorismo e dell’immigrazione irregolare. A livello nazionale l’indice dei reati registra oggi un meno 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: in particolare il calo riguarda i furti, le rapine, le violenza sessuali. In controtendenza invece gli omicidi (+3,4%) rispetto allo scorso anno e i femminicidi commessi da partner o ex (+15,1%), mentre il numero assoluto è sostanzialmente stabile.

Al Comitato erano presenti, oltre ai sottosegretari all’Interno Nicola Molteni, Wanda Ferro ed Emanuele Prisco, il capo della Polizia, i comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il capo di Stato maggiore della Difesa, il capo del dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera.

Hanno partecipato inoltre i vertici dei dipartimenti per le Libertà civili e l’immigrazione e dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Viminale, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, i rappresentanti delle agenzie di intelligence, il capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il prefetto di Prato e rappresentanti delle istituzioni locali.

La dichiarazione del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a commento dei dati sulla sicurezza diffusi oggi dal Viminale

“Ci sono le discussioni e le polemiche, comprensibili. Poi ci sono i fatti e i numeri. È stato un anno importante per la sicurezza sui nostri territori, con risultati molto positivi. Grazie alle zone rosse, alle operazioni ad alto impatto, all’aumento della presenza di operatori delle Forze dell’ordine, l’indice dei reati registra oggi un meno 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sul versante dell’antiterrorismo dall’inizio dell’anno abbiamo arrestato 20 estremisti e controllato 150 foreign fighters. E da ottobre 2022, cioè da quando l’Esecutivo è in carica, abbiamo espulso oltre 200 soggetti pericolosi per la sicurezza dello Stato. Risultati resi possibili anche grazie all’impegno di questo Governo che ha potenziato gli organici delle Forze di polizia. Ad oggi sono oltre 37mila i nuovi assunti, cui se ne aggiungeranno 31mila entro il 2027.

E ci sono anche più Vigili del fuoco in servizio. Ne abbiamo assunti oltre 5.300, ed entro il 2027 ne recluteremo altri 5.500. Proprio i nostri Vigili del fuoco solo quest’anno hanno effettuato più di 572mila interventi sul territorio nazionale. Tutti ricordiamo la donna estratta dalle macerie del crollo di Bari, l’intervento tempestivo per il rogo nel Parco Nazionale del Vesuvio, le operazioni per il maltempo in Toscana, solo per citarne alcuni. C’è poi il tema cruciale del contrasto all’immigrazione irregolare. La tragedia avvenuta appena l’altro ieri, proprio per il dolore che suscita, ci sprona a proseguire nell’azione di prevenzione, sin dai territori di partenza, di questi viaggi in mare. È nostro dovere continuare a combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani. Soltanto bloccando completamente le partenze irregolari potremo azzerare i naufragi.

Per questo il Governo sta lavorando in maniera molto incisiva anche a livello internazionale per combattere il traffico di esseri umani. Nei primi 15 giorni di agosto gli immigrati irregolari sbarcati sulle coste italiane sono circa 2mila. Ancora tanti ma nello stesso periodo del 2024 erano 4.339, e nel 2023 erano 12.070. Un dato che conferma la tendenza registrata già nel mese di luglio: gli sbarchi quest’anno crollano proprio nei mesi estivi, quando il meteo è più favorevole per le traversate in mare. Da quando siamo in carica, infatti, i numeri degli sbarchi sono drasticamente calati. Anche quest’anno come nel 2024 si registra una diminuzione del 60% rispetto al 2023. E confidiamo di fare ancora meglio. Grazie agli accordi con Libia e Tunisia dal 2023 a oggi sono state bloccate oltre 236 mila partenze e, grazie ai rimpatri volontari assistiti, nello stesso periodo di tempo, più di 64mila migranti economici sono tornati nei loro Paesi d’origine. Solo nel 2024, abbiamo rimpatriato 5.400 irregolari, un dato in crescita sul 2023. Nei primi sette mesi di quest’anno l’incremento continua: siamo a più 12% rispetto ai dati già buoni dello scorso anno. Lavoriamo su questo fronte e continueremo a farlo perché crediamo che si debba affermare una volta per tutte il principio che in Italia si entra solo attraverso canali regolari. Questi sono in estrema sintesi i “numeri” di un’Italia più sicura, competitiva, democratica. Perché la libertà dei cittadini nasce dalla sicurezza di tutti”.