Riconosciuto il figlio di due mamme: il Comune di Montemurlo applica la sentenza della Corte costituzionale

Nei giorni scorsi all'ospedale di Prato è nato il bambino di due montemurlesi unite civilmente, che avevano affrontato la procreazione medicalmente assistita all’estero


Il Comune di Montemurlo ha accolto la sentenza della Corte Costituzionale numero 68 del 2025 e questa mattina, per la prima volta, ha riconosciuto Niccolò, figlio di due mamme. A fare richiesta all’ente, in vista dell’imminente nascita del bambino, erano state due montemurlesi unite civilmente, Sharon Sabatino e Giulia Berti.
Secondo la Corte infatti, entrambe le madri di una coppia omogenitoriale possono riconoscere i figli alla nascita. Quindi i bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita all’estero possono essere iscritti all’anagrafe come figli di due madri, senza dover attendere l’iter di adozione per ottenere il riconoscimento legale della madre intenzionale.

In questo senso, pronunciandosi sul caso riguardante due donne di Lucca, si era espressa la Corte Costituzionale nel maggio scorso dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 40/2004, nella parte in cui non prevede il riconoscimento dello status di figlio da parte della cosiddetta madre intenzionale nei confronti del nato da fecondazione eterologa praticata all’estero da una coppia di donne.

Il Comune di Montemurlo, di fronte alla richiesta di Sharon e Giulia, ha provveduto al riconoscimento del piccolo, nato qualche giorno fa all’ospedale Santo Stefano di Prato. Grande la felicità delle due donne che ora saranno a tutti gli effetti entrambe mamme di Niccolò, madre biologica e madre intenzionale.

Nella foto da sinistra l’ufficiale di Stato civile Carlo D’Amelio, il sindaco Calamai, Sharon Sabatino, Giulia Berti e l’altro ufficiale di stato civile, Antonio Fricchione