Elezioni regionali, ecco come si vota e il fac simile della scheda
Le informazioni utili per recarsi al seggio
Domenica 12 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 13 ottobre dalle 7 alle 15 oltre 3milioni di toscani saranno chiamati alle urne per eleggere presidente e consiglieri regionali. Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del lunedì 13. L’eventuale ballottaggio, nel caso in cui nessun candidato presidente raggiunga il 40% dei voti validi, si terrà a distanza di due settimane.
Tra le province con più elettori c’è in testa quella fiorentina (781 mila), seguita da Lucca (quasi 356 mila, ma un settimo vive all’estero), Pisa (341 mila), Livorno (287 mila), Arezzo (quasi 274 mila) e Pistoia (quasi 247 mila). Le province con meno elettori sono Siena (208 mila), Prato (182 mila), Grosseto (177 mila) e Massa-Carrara (quasi 171 mila). Firenze, tra i 273 comuni toscani, è quello con il maggior numero di iscritti nelle liste elettorali (288 mila). Sul podio, uniche altre città con più di centomila elettori, ci sono anche Livorno (137 mila) e Prato (132 mila).
I candidati. A sfidarsi saranno, in rigoroso ordine alfabetico, Antonella Bundu (Toscana rossa), il presidente in carica Eugenio Giani (centrosinistra) e Alessandro Tomasi (centrodestra). Tre candidati, tre raggruppamenti e dieci liste.
Documenti necessari per votare. A votare occorrerà presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali di ciascun Comune saranno per questo aperti anche domenica.
Come si vota. Ci sarà una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l’altro per una delle liste in appoggio e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti. Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza. I nomi dei candidati consiglieri, come l’ordine delle liste, variano da circoscrizione a circoscrizione.
Il voto disgiunto e le preferenze. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E’ possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.
Rimangono le preferenze, ovvero la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati, salvo nel caso del listino regionale (possibilità consentita dalla legge ed utilizzata, nell’attuale tornata elettorale, solo da Pd e Lega). Se la lista raccoglie un numero sufficiente di voti per entrare in Consiglio regionale i candidati del listino regionale bloccato – tre per il Pd e uno per la Lega – saranno i primi ad essere eletti: i loro nomi non sono riportati sulla scheda, ma sono presenti nei manifesti ufficiali delle elezioni. Sulla scheda, in presenza di listino bloccato, sotto il simbolo è riportata la dicitura “lista regionale presente”.
Tutti gli altri nomi dei candidati di collegio sono riportati e basterà spuntare la casella. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa), naturalmente tutti e due sempre della medesima lista. Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordine di lista sarà annullata. Con oltre tre nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.