L'amministrazione comunale di Montemurlo, che ha intitolato una strada a Luana, ha rinnovato il sostegno ad Emma e Luca nella richiesta di giustizia e di maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro
Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio la giovane operaia morta in un’orditura di Oste il 3 maggio 2021, e il figlio Luca, sono stati ricevuti stamani dal sindaco Simone Calamai in municipio a Montemurlo. Un incontro che arriva all’indomani dell’audizione di Emma agli Stati generali sulla salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro alla Camera dei deputati. Lo scorso 1 maggio il Comune di Montemurlo ha intitolato una strada a Luana D’Orazio, un luogo, non solo di memoria, ma un monito affinché la sicurezza sul lavoro sia sempre la priorità e mai un costo o un lusso, come ricorda il sindaco Simone Calamai: «Montemurlo continua a stare al fianco di Emma e Luca nella loro richiesta di giustizia per Luana e nella battaglia per chiedere maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Ogni volta che Emma e Luca parlano di quanto è successo a Luana è come se una ferita si riaprisse, ma allo stesso tempo la loro testimonianza è una ragione di vita e una missione: creare consapevolezza, soprattutto nei giovani, sull’importanza della prevenzione ed evitare che altre famiglie debbano vivere la loro stessa tragedia».
Gli Stati generali sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono stati organizzati dalla commissione di inchiesta parlamentare presieduta da Chiara Gribaudo ed hanno partecipato la ministra del lavoro Marina Calderone, Massimiliano Quirico, direttore dell’associazione sicurezza e lavoro, Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei deputati.
In occasione dell’incontro di questa mattina il fratello di Luana, Luca ha voluto fare dono al sindaco di un cappellino autografato dal suo idolo, l’ex motociclista Valentino Rossi: «Luca ed io condividiamo la stessa passione, quella per il motociclismo. Ho quindi molto apprezzato il suo regalo, un cappellino autografato dal nostro comune idolo, Valentino Rossi. – conclude Calamai- Con la famiglia D’Orazio, oltre alla costante collaborazione e impegno sul fronte della sicurezza sul lavoro, ci unisce una vera amicizia e questo gesto ne è per me un’ulteriore testimonianza».