La Regione Toscana ha deciso gli interventi prioritari per la riduzione del rischio idrogeologico residuo che saranno finanziati con i 131 milioni di euro messi a disposizione a settembre scorso dal Governo, a fronte del miliardo di euro richiesto. La lista delle opere, molto attesa dai comitati e dai cittadini alluvionati, è stata comunicata solo parzialmente, in attesa di un confronto ulteriore con gli enti locali.
A Prato i lavori più onerosi, per 4,2 milioni di euro, riguardano il ripristino della traversa del Cavalciotto e delle opere di difesa lungo il Bisenzio a monte di Santa Lucia. Si interverrà sul Bisenzio anche a Capalle, dove occorrerà 1,5 milioni di euro per ripristinare l’argine sinistro del fiume tra il ponte dell’A11 e la Declassata. A monte dell’abitato di Figline, il Genio Civile dovrà eseguire lavori di ripristino del torrente Iolo-Bardena e degli affluenti, per 2 milioni di euro. A Vaiano è ritenuto prioritario lo stombamento del rio della Briglia, compreso il ripristino della viabilità, per cui il Comune avrà a disposizione 1,2 milioni. A Vernio 750.000 euro saranno assegnati per verifiche e lavori su tombamenti, ponti e fossi stradali interferenti con strade e zone urbanizzate a San’Ippolito, San Quirico, Cavarzano e Mercatale.
A Montemurlo è previsto il finanziamento di 800.000 euro per rifare il ponte sul torrente Bagnolo tra via Riva e il lato opposto e per l’adeguamento strutturale del ponte tra via Riva e l’innesto di via Monteferrato per garantire il transito dei mezzi pesanti che devono accedere alla ex discarica delle Volpaie e alla cassa di espansione.
A Carmignano, 550.000 euro è il costo per la ricostruzione del ponte di via Valle sul torrente Furba in seguito al danneggiamento provocato dall’alluvione di 2 anni fa.
Qui l’elenco delle opere prioritarie, da finanziare con i 131 milioni del governo, di cui la Regione ha reso noti i particolari.
Giani e Monni al governo Meloni: “Prorogare lo stato di emergenza”
Il presidente Eugenio Giani e l’assessora alla protezione civile e difesa del suolo Monia Monni hanno chiesto al governo Meloni di rinnovare lo stato di emergenza in corso che decadrà allo scoccare del secondo anniversario dell’alluvione del 2023.
Diventa quindi fondamentale come hanno sottolineato Giani in qualità di Commissario per l’alluvione e Monni, trovare una soluzione prima.
“Lo stato di emergenza – fa presente Giani – è ciò che ci consente di attivare e seguire procedure complesse e molto burocratiche. Del resto – come ha riconosciuto anche la Commissione parlamentare attraverso il suo presidente in una recente intervista – nel momento in cui si riesce a “oliare” il sistema, ovvero a rendere più fluido il lavoro degli uffici comunali nella gestione e regolarizzazione delle pratiche, i risultati arrivano. Ad oggi siamo riusciti a liquidare 1.639 pratiche, fino a 5.000 euro di ristoro ciascuna, che si aggiungono ai 3.000 euro già erogati nei mesi successivi all’alluvione del 2 novembre 2023, attraverso una procedura più snella gestita direttamente dalla Regione Toscana. Queste 1.639 pratiche potranno più che raddoppiare entro la fine dell’anno. Per questo motivo, interrompere lo stato di emergenza per avviare nuove e diverse procedure – come quelle previste dal piano di ricostruzione – non sarebbe agevole né nell’interesse dei cittadini”.
E sui 131 milioni Eugenio Giani ha aggiunto: “Abbiamo inoltre individuato, con il supporto dei dirigenti regionali e delle strutture tecniche, gli interventi relativi ai 131 milioni di euro stanziati dal Governo lo scorso settembre per le opere di tipo D, ovvero gli interventi di prevenzione e rafforzamento del sistema di difesa del suolo. Avevamo avanzato richieste per un totale di 1 miliardo di euro di opere, ma lavoreremo con questi 131 milioni già disponibili, selezionando gli interventi più urgenti e strategici per la prevenzione. Stiamo quindi compiendo passi importanti, sia sul fronte dei ristori, sia sull’avvio delle opere, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza in vista dei periodi di più intensa piovosità”. Giani ha specificato che si tratta di interventi diffusi su tutti i territori colpiti: il rafforzamento degli argini, l’abbassamento delle platee del reticolo idrico minore, la sostituzione di ponti per aumentare le luci idrauliche. In molti casi i corsi d’acqua minori sono stati il punto debole dell’alluvione del novembre 2023, e su quelli intendiamo concentrare molti sforzi”.
L’assessora Monni ha aggiunto: “Il Governo ci ha chiesto l’intesa per passare dallo stato di emergenza a quello di ricostruzione, ma per noi non è un passaggio neutro: le due fasi hanno strumenti e procedure completamente diversi. Nello stato di emergenza possiamo intervenire con rapidità ed efficacia, utilizzando le deroghe del sistema di protezione civile per mettere in sicurezza i territori. Chiediamo quindi con forza la proroga dello stato di emergenza, anche perché i fondi assegnati – 131 milioni nazionali e 67 milioni del Fondo di Solidarietà Europea – non sono ancora pienamente disponibili e sono comunque molto inferiori al miliardo di fabbisogni stimato. Abbiamo dovuto fare scelte dolorose, concentrandoci sulle priorità assolute. Le interlocuzioni con il Governo sono aperte e stanno procedendo positivamente. Crediamo che si arriverà a una soluzione condivisa, capace di garantire le risposte più rapide ed efficaci per aumentare la sicurezza delle nostre comunità”.
Il punto sugli interventi
Nel quadro dello stato di emergenza sono state attuate le misure previste dalle lettere a), b) e c) dell’art. 25 del Codice della Protezione Civile (D.Lgs. 1/2018), relative al soccorso alla popolazione, agli interventi di somma urgenza e al sostegno immediato a privati e imprese.
Per quanto riguarda gli interventi di tipo a), il 97,8% delle opere è già concluso, per un importo complessivo di oltre 4,2 milioni di euro. Gli interventi di tipo b), relativi alle somme urgenze, contano 1.171 opere, di cui oltre il 96% già concluso, per un valore totale di 85,3 milioni di euro, con 46,6 milioni già liquidati. Completato anche il 94% degli interventi ulteriori di tipo b), per un importo di 32,4 milioni di euro.
Sul fronte dei contributi economici
6.940 domande di privati ammesse, di cui 2.948 rendicontate e 1.639 liquidate (528 in fase di verifica); 2.519 domande da attività economiche e produttive, di cui 826 rendicontate e 666 liquidate; 271 domande da aziende agricole e 53 dal comparto pesca.
Con l’Ordinanza n. 1158 del 29 agosto 2025 del Capo Dipartimento di Protezione Civile è stata avviata la nuova procedura per ulteriori contributi a favore di privati e imprese, con scadenza il 7 novembre 2025.
Prossime fasi e risorse disponibili
Non sono ancora partiti gli interventi di tipo d), relativi alla riduzione del rischio residuo, poiché le risorse – 131 milioni di euro su un fabbisogno di oltre un miliardo – sono state stanziate solo a settembre 2025. Il Commissario si è già attivato con i soggetti attuatori per presentare un primo elenco di opere urgenti entro il mese.