I candidati al consiglio regionale Emanuela Paci e Giovanni Sardi commentano la risposta ad una richiesta di accesso agli atti in Regione
Mattine di code, semafori al senso alternato alla Tignamica, rallentamenti a Le Coste: lo scenario sulla SR325 non cambia. In una nota congiunta, i candidati al consiglio regionale di Fratelli d’Italia Emanuela Paci e Giovanni Sardi intervengono sul tema presentando i risultati di un accesso agli atti fatto dal consigliere regionale Alessandro Capecchi che ha interpellato la Regione sulle somme investite nella Sr 325 negli ultimi 25 anni.
Il resoconto comprende i trasferimenti ordinari (aggregati a livello provinciale SR66+SR325) e le spese straordinarie dedicate alla sola 325 per ponti e frane.
Dalle tabelle degli interventi straordinari emergono, su più annualità, circa 2,17 milioni di euro per i ponti (prevalentemente 2020–2025) e circa 4,88 milioni per frane e messe in sicurezza (soprattutto 2022–2024). “Spesa puntiforme, quasi sempre successiva all’evento: il “dopo” che rincorre il “durante” – commentano i candidati consiglieri.
Sul fronte delle spese ordinarie – ricostruisce Fratelli d’Italia – la documentazione regionale arriva in forma aggregata SR66+SR325: due blocchi, 5,70 milioni nel periodo 2001–2015 e 4,62 milioni tra 2015 e 2025. “Ma il riparto specifico sulla sola 325 — sottolineano gli esponenti FdI — non è pubblico e impedisce di valutare con trasparenza quanto sia realmente manutenzione programmata e quanto mera routine”.
Qualche mese fa Fratelli d’Italia aveva inoltre presentato un accesso alla Provincia di Prato per ricostruire interventi e costi storici. La risposta: archivi cartacei danneggiati dall’alluvione 2023, in crioconservazione e consultabili solo dopo la digitalizzazione, non prima di luglio 2026.
«Ci hanno risposto che le carte devono asciugare fino al 2026: una metafora perfetta delle priorità. La memoria è al gelo, le code no» scrivono Emanuela Paci e Giovanni Sardi.
Dal canto suo, la Regione richiama il percorso avviato dopo la frana del 1° marzo 2024 e ripropone il Documento di fattibilità con dieci soluzioni: sei maxi-collegamenti e quattro varianti sul tratto sud, standard C1, attuazione per lotti funzionali e fabbisogno nell’ordine delle centinaia di milioni.
Nel frattempo, il quotidiano non aspetta: dalla frana del 2024 agli stop per fuga di gas di fine settembre, i pendolari della Val di Bisenzio continuano a fare i conti con restringimenti, cantieri episodici e cronici sensi alternati.
“Il punto politico è qui: programmazione contro emergenza – commentano gli esponenti di Fratelli d’Italia -. Se le cifre straordinarie inseguono gli eventi e gli ordinari restano in un unico capitolo con la SR66, il bilancio pubblico racconta una strada gestita a strappi e senza un cruscotto consultabile, anno per anno, intervento per intervento. Questa arteria è sotto gestione regionale da un quarto di secolo. Tempo bastevole, sulla carta, per passare dai dossier ai cantieri; ma… tra progetti, standard e lotti funzionali, la strada resta al semaforo. La Regione ripropone; i pendolari aspettano” concludono Emanuela Paci, capogruppo FDI nel comune di Vaiano e Giovanni Sardi – capogruppo del partito in Provincia di Prato e consigliere comunale a Carmignano.