12 Settembre 2014

Scuola al via, mancano i banchi e i prof. E al Buzzi si fa lezione in aula insegnanti


La campanella suona, ma non per tutti. All’appello, il primo giorno di scuola, mancheranno ancora diversi prof; oltre agli arredi nuovi e alle aule, per cui in qualche scuola si fa ricorso a materiale “di fortuna”: in attesa che arrivino le forniture e i nuovi spazi.

Succede al Livi e al Dagomari (ma non sono i soli): l’aumento delle iscrizioni (dovuto al boom demografico dei nati nell’anno 2000) ha reso necessaria l’istituzione di nuove classi: 5 in più nell’istituto tecnico in via di Reggiana, 6 in più al liceo di via Marini; aule che adesso vanno arredate. “La gara per le nuove forniture è già stata indetta – spiegano i dirigenti della Provincia da cui le scuole superiori dipendono – stiamo valutando le offerte e tra una quindicina di giorni potremmo avere l’aggiudicatario. Il nodo fondamentale si chiama patto di stabilità, che ci tiene con le mani legate: abbiamo giocato d’anticipo e fatto tutto quanto rientra nelle nostre competenze e responsabilità, ma fino a quando il Patto non verrà sbloccato non potremo aggiudicare la gara”. Anche l’acquisto degli arredi scolastici – come banchi, lavagne, cattedre – infatti, rientra nel limite di spesa concesso agli enti pubblici ogni anno. E, adesso, il bilancio della Provincia è blindato. “Per ora abbiamo reperito materiale scolastico da altri istituti, che può essere utilizzato per tamponare la situazione di emergenza”,  spiegano ancora da Palazzo Buonamici. “Appena verrà aggiudicata la gara (quando verrà sbloccato il Patto) sostituiremo tutto con forniture nuove”.

Non resta dunque che aspettare; e mentre si aspetta anche una soluzione per implementare l’edilizia scolastica, al Buzzi fronteggiano il numero record di studenti – circa 450 nuovi iscritti, 80 in più dello scorso anno, e tre classi prime in più – con l’adeguamento di una parte dell’aula insegnanti, adibita ad aula per gli studenti.

Per quanto riguarda i prof, ne mancano quasi una ventina per lettere, 15 a matematica e una decina almeno per tecnica alle medie, secondo quanto riportano i sindacati; per non dire delle superiori, in cui oltre alle 15 cattedre di italiano mancano anche alcuni dei prof delle materie tecniche, oltre agli insegnanti di seconda lingua come spagnolo. E poi, ancora, il sostegno, per cui le graduatorie sono esaurite e ancora sono tanti i posti da assegnare.

E se in qualche caso – come al Datini – i presidi si stanno già attivando per nominare professori “aventi diritto”, per avere l’organico completo si dovrà invece aspettare che le graduatorie siano definitive: ma i lavori sono indietro, assegnare i punteggi è stato difficile, ci sono stati ricorsi e per avere le graduatorie definitive ci vorranno ancora un paio di settimane. “Intanto nomino i prof che posso – spiega Daniele Santagati, dirigente scolastico del Datini e del Marconi – quando avrò le graduatorie definitive penso che riuscirò a confermare il 70% dei contratti in essere”.