“Il Sindaco Biffoni, dopo lo studio di fattibilità dell’interramento della declassata del Soccorso elaborato dagli uffici tecnici del Comune,ha manifestato tutta la sua soddisfazione. Mi fa piacere che sia così entusiasta. La fattibilità dell’interramento nessuno l’ha negata,hanno costruito il tunnel sotto la Manica figuriamoci se non si può interrare la declassata del Soccorso. Però analizziamo i costi e le problematiche che sorgeranno. Il costo iniziale si aggira sui 34 milioni di euro e come tutte le grandi opere alla fine il costo destinato ad aumentare. Dove sono le risorse disponibili? Sichiederanno al Governo Renzi? Già abbiamo avuto un riscontro sui tanti aiuti promessi. Per ora sono pari allo zero. Lo stesso responsabile dello studio, Ing. Frasconi Lorenzo, ha evidenziato le ben note criticità,costituite da sicurezza e gestione del sottopasso. Eppure nel mese di agosto quando si sono verificati alcuni temporali, ormai in Italia abbiamo un clima tropicale, quasi tutti i sottopassi sono stati chiusi, noto che neanche questi fatti sono serviti come esempi. La mia preoccupazione è dettata dall’inizio dell’opera che non verrà mai ultimata con conseguenze disastrose su un’arteria principale della città. Credo che Biffoni sia ostaggio di alcuni “talebani”, uno di questi è sicuramente l’ass. Barberis che, sognando la California, come una famosa canzone, vive molto di sogni e con poco senso pratico. Infatti mi ha fatto molto sorridere quando ha presentato quel piano di recupero di via Bonicoli, zona Macrolotto zero,affermando che la riqualificazione parte con quel progetto. Progetto che prevede la costruzioni di alcuni negozi. Caro assessore, secondo lei a chi verrano locati o venduti quegli immobili a pratesi o a cinesi che vivono in zona? Via Filzi è un esempio lampante di nuove attività che sono state aperte solamente da cittadini cinesi. Quindi la musica è destinata a non cambiare o forse dobbiamo aspettare gli artisti che si insedieranno? Per concludere, temo che l’interramento della declassata rimarrà ancora per anni un’opera che aspetta la posa della prima pietra con ormai le consuete file per gli automobilisti che la percorrono. Forse è meglio così piuttosto che assistere ad un disastro ben maggiore”.
Aldo Milone
Capogruppo Prato Libera e Sicura
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