Nuovo ospedale, superpremio di 173 mila euro al dirigente responsabile del progetto. La Asl: “E’ un atto dovuto”


Un premio di 173 mila euro lordi per l’ingegnere della Asl che ha seguito l’iter del progetto di costruzione del nuovo ospedale di Prato. Si tratta di Gianluca Gavazzi, responsabile unico del procedimento, il quale ha già incassato parte dei bonus, che saranno assegnati ad altri 25 dipendenti della Asl occupatisi a vario titolo dell’opera. Il caso dei superpremi assegnati ai dirigenti era stato sollevato nei giorni scorsi dal quotidiano La Nazione, e adesso la Asl ha precisato l’ammontare e la natura degli stessi. Si tratta di bonus previsti da una legge nazionale che prevede che una somma non superiore al 2% dell’importo posto a base di gara per ogni opera o lavoro sia ripartita, con le modalità ed i criteri contenuti nella contarttazione decentrata, tra il Responsabile unico del procedimento (Rup), i progettisti, la direzione lavori, i responsabili della sicurezza ed i loro collaboratori, se personale dipendente.
La Asl fanotare che i premi sono riferiti a più annualità, dal 2002 al 2014, per un ammontare annuo lordo di 7 mila euro l’anno. Cifre inferiori dunque a quelle elargite ad esempio dal Comune di Prato che nel solo 2013 ha distribuito ai 19 dirigenti premi, nel complesso, per ben 945 mila euro.

Di seguito l’intervento integrale della Asl relativo al caso-Gavazzi.
“Già nel 2011 ci sono state polemiche sulla corresponsione dei premi al RUP (Responsabile unico del procedimento) e ai tecnici partecipanti al progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Prato. Già allora la Direzione precisò che la deliberazione assunta era un atto dovuto e che l’obbligo di corrispondere gli incentivi al personale dipendente a vari titolo coinvolto nella realizzazione di un’opera pubblica, nel caso di specie il nuovo ospedale, è espressamente prevista da una specifica disposizione nazionale, non soltanto per la sanità, ma per tutte le pubbliche amministrazioni, ed è utilizzata ordinariamente negli Enti locali e dalle altre Aziende sanitarie.
La disposizione nazionale ha trovato applicazione in azienda attraverso un apposito Regolamento interno, adottato d’intesa con le stesse organizzazioni sindacali fin dal maggio 2003 e tale procedura è stata normalmente seguita in passato. Si tratta dell’incentivo previsto dall’art. 18 della legge Merloni e s.m.i. Che prevede che una somma non superiore al 2% dell’importo posto a base di gara per ogni opera o lavoro sia ripartita, con le modalità ed i criteri contenuti nell’apposito regolamento discusso in sede di contrattazione decentrata ed adottato dall’azienda, tra il Rup, i progettisti, la direzione lavori, i responsabili della sicurezza ed i loro collaboratori, se personale dipendente.
Le quote corrispondenti a prestazioni che non sono svolte da personale dipendente, in quanto affidate all’esterno, costituiscono economie. Inoltre la cifra riportata di 300 mila euro non è corrispondente al valore corrisposto, nemmeno considerando quanto ancora da corrispondere.
Il valore totale, incluso gli acconti già rilevati e quanto ancora da maturare ammonterebbe a un totale per l’ingegner Gavazzi, riferito ad un totale di 13 anni di attività dal 2002 al 2014, di circa 173 mila euro da tassare a circa il 45%: pertanto con un valore lordo di poco più di 7 mila euro l’anno. Sommati insieme possono fare impressione ma considerati su tutto il periodo di maturazione hanno un valore annuo ben inferiore ai premi riportati sulla stampa per gli altri settori degli Enti locali, e comunque con un carico di responsabilitàprofessionale molto importante. Oltre al Responsabile unico del procedimento ingegner Gavazzi, come già evidenziato nel 2011, partecipano alla corresponsione anche altri tecnici dell’azienda che hanno supportato l’attività, stimati in circa 25 unità di personale. Per la liquidazione di tali somme si procederà mediante l’applicazione del Regolamento dal quale è previsto come sia distribuito l’incentivo in questione in relazione all’attività effettivamente svolta, tenuto conto dell’apporto iuntellettuale, alla complessità della stessa e alla qualità dell’impegno richiesto necessari al raggiungimento del risultato. Scopo della norma è quello di promuovere ed incentivare i dipendenti per le responsabilità assunte e per le attività svolte in merito alle fasi attuative dei procedimenti per l’esecuzione di lavori pubblici evitando, così, alla pubblica amministrazione, quindi alla collettività, di dover sostenere oneri molto più gravosi per incarichi esterni”.

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