Il governatore della Toscana, Enrico Rossi è arrivato in città questo pomeriggio ospite di un evento a palazzo Inghirami per presentare il suo libro “Viaggio in Toscana”. Il presidente della Regione, intervistato dal direttore di Tv Prato Gianni Rossi, ha parlato di vari temi. Fra questi non poteva mancare la questione ampliamento di Peretola. Rossi ha difeso le proprie scelte. “Sul ricorso dei comitato dico solo che ci sono i tribunali che fanno il loro lavoro – ha spiegato – Bene invece ha fatto il sindaco che ha chiesto di controllare e partecipare ai tavoli decisionali. L’adeguamento di Peretola è un argomento serio. Mi sento sereno sul lavoro fatto sulla città di Prato. Questa città ha dei problemi di natura ambientale e l’aeroporto non mi sembra che ne crei di nuovi. Peretola è una ricchezza, un elemento di modernità. Pisa non ce la puù fare da sola ad inglobare tutto il traffico aereo. Credo che i campanili possano essere la tomba di questa regione. L’aeroporto deve impattare il meno possibile ma abbiamo fatto la scelta giusta”.
Poi il governatore ha aperto alle possibili compensazioni per Prato. “Siamo gente di mondo – ha detto – se c’è bisogno di trovare un riconoscimento per Prato sono d’accordo”. In tal senso Rossi ha ricordato gli impegni presi nelle ultime settimane per la città. “Con Prato siamo sempre stati disponibili – ha proseguito Rossi – ciò che è cambiato rispetto al passato è l’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Ricordo solo l’accordo preso con il sindaco Biffoni per la cultura, le Cascine di Tavola, Gonfienti e l’Interporto”.
Infine la questione cinese. “Credo nella legalità, non nell’atteggiamento ipocrita del centrodestra che dice di mandarli tutti a casa. Il giorno dopo la nostra economia perderebbe qualche miliardo di euro. Vediamo se l’azione costante dello Stato fa piano piano emergere questo mondo sommerso. Sono d’accordo ai controlli della squadra interforze ma bene abbiamo fatto a investire su tanti giovani (gli ispettore dell’Asl, ndr) perchè da questa azione certe aziende hanno chiesto di mettersi in regola. Ne stiamo controllando dieci al giorno e in un anno e mezzo le avremo controllate tutte”.
Stefano De Biase
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