22 Gennaio 2024

Omicidio Cini, il cognato resta in carcere

L'uomo, accusato di aver ucciso Cini, è comparso davanti al gip, che ha confermato il fermo e stabilito che l'uomo resti in carcere.


Il gip di Pistoia ha confermato il fermo nei confronti di Daniele Maiorino , 58 anni di Prato, arrestato per l’omicidio di Alessio Cini, suo cognato e vicino di casa, l’8 gennaio a Agliana, e ha stabilito che resti in carcere.
“Noi – fa sapere l’avvocato Katia Dottore Giachino, difensore di Maiorino – ci opporremo sicuramente all’ordinanza e prepareremo il materiale per un ricorso al tribunale del riesame. Abbiamo 10 giorni di tempo da oggi”. Stamani al tribunale di Pistoia si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Patrizia Martucci e Maiorino aveva ribadito di essere innocente. “Ha nuovamente ribadito la sua innocenza anche col giudice – ha spiegato il suo avvocato Katia Dottore Giachino – Ha precisato circostanze che durante l’interrogatorio del 18 gennaio, quando è stato fermato, non siamo riusciti a precisare. In particolare la questione del passaporto, perché il fermo è finalizzato ad impedire all’indagato di fuggire all’estero: lui ha precisato che non sussiste assolutamente questo pericolo di fuga perché non ha il passaporto, mentre in alcune intercettazioni ambientali si sente la parola passaporto: è su queste circostanze che si poteva ravvedere il pericolo di fuga” che secondo la difesa non c’è. Inoltre, prosegue l’avvocato Dottore Giachino, “gli era stato contestato che lui aveva contatti con cittadini extracomunitari e che quindi secondo la tesi della procura il contatto con questi soggetti era finalizzato all’aiuto per lasciare il territorio italiano. Cosa che assolutamente non è veritiera, ed il mio assistito ha precisato che comunque erano contatti di lavoro o finalizzati ad altre esigenze”.