Peretola, l’Ue nega i finanziamenti per l’ampliamento. I Comitati contestano i fondi accordati dal Governo: “Aiuti di Stato e concorrenza sleale”


L’ampliamento dell’aeroporto di Firenze non può ricevere sovvenzioni dal programma Cef dell’Unione europea. È quanto scritto nero su bianco dal commissario europeo per la Mobilità e i Trasporti, Violeta Bulc, in risposta ad una lettera dei Comitati No aeroporto della Piana. Gli esponenti del Comitato contestano il finanziamento pubblico per la costruzione della nuova pista: nel decreto sblocca Italia il Governo ha stanziato 50 milioni di euro per il potenziamento dello scalo fiorentino e il ministro Lupi, in Parlamento, ha assicurato che i “finanziamenti pubblici avrebbero rispettato gli orientamenti europei in materia di aiuti di stato agli aeroporti e alle compagnie aeree”. Secondo i Comitati, la risposta del commissario, dimostra esattamente il contrario.
“Per quanto riguarda la classificazione di Firenze questo non è un aeroporto strategico, perciò non comprendiamo come lo si possa considerarlo tale nel Piano nazionale degli aeroporti, ma addirittura non ha neppure i requisiti per ottenere tali finanziamenti e sovvenzioni dallo Stato” denunciano i portavoce Gianfranco Ciulli e Paolo Paoli. A mancare, secondo i Comitati, sono una serie di requisiti: un numero di passeggeri superiore allo 0,1% del volume totale europeo (pari a 8 milioni di biglietti staccati), una quota di mercato dello 0,2 % nel traffico merci e alcuni parametri di carattere ambientale.

I Comitati contestano anche le linee guida emanate lo scorso ottobre dal Ministero dei Trasporti inerenti gli incentivi per il sistema aeroportuale. “Sono state recepite solo le indicazioni della Commissione europea che riguardano le compagnie aeree e non c’è traccia delle restrizioni per le società di gestione aeroportuale” denunciano i Comitati.
“Il ministro Lupi ci deve dire a questo punto in base a quale normativa arrivano i 50 milioni di euro inseriti nello Sblocca italia e i 100 milioni promessi al sindaco di Pisa Filippeschi per l’avallo alla fusione delle due società aeroportuali toscane – affermano Ciulli e Paoli -. Infatti se non ci sono i presupposti e i requisiti come il regolamento UE 1315/2013 prescrive, a nostro modo di vedere, questi finanziamenti potrebero essere riconducibili ad aiuti di Stato e sovvenzioni improprie, alimentando così una concorrenza sleale per la quale potrebbe essere aperta una procedura di infrazione”.

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