Si apre uno spiraglio sul futuro “operativo” dei profughi ospitati a Prato: dalla riunione di stamani tra il vicesindaco Simone Faggi e le associazioni c’è la volontà di occupare i giovani della ex scuola di Santa Caterina e delle altre strutture come volontari presso associazioni del nostro territorio.
Questo permetterebbe un iter più semplice per quel che riguarda la burocrazia, con un percorso snello per rendere regolare il loro impiego in attività di volontariato.
Questa idea correrà parallelamente all’iter che il Comune ha avviato con Asm per impiegare i profughi pratesi nei lavori ambientali che la partecipata ha quotidianamente in calendario. Questo secondo passaggio, annunciato durante il talk show del venerdì di Tv Prato “Parliamoci chiaro”, sembra però dover risolvere più di un problema, non ultimo quello della sicurezza, anche se comunque il vicesindaco è ottimista sulla sua buona riuscita. “Importante sottolineare – dice il vicesindaco Simone Faggi – che non si tratterà di lavori socialmente utili, ma di volontariato: la prima tipologia prevede infatti un rimborso, e non è questo il caso. I giovani presteranno servizio di volontariato, una opportunità per restituire alla collettività l’ospitalità mostrata loro: abbiamo già contattato Arci e Caritas, che si sono dette disponibili a includere i profughi in progetti di vario tipo. Ma il percorso è aperto anche alle altre realtà del terzo settore che vogliono partecipare”.
Ancora non sono certi i tempi per l’avvio dell’impiego dei richiedenti asilo in attività di volontariato, ma entro la fine della prossima settimana si dovrebbe definire il percorso per poi dare il via all’organizzazione.