Per tenere una conferenza a Palazzo Pretorio, il critico d’arte Philippe Daverio ha chiesto un cachet di 8000 euro. Una cifra che ha fatto mormorare da più parti: “Non si capisce come mai sia stato deciso di spendere quasi 8000 euro per un’iniziativa che aveva richiesto da parte della giunta Cenni nel 2012 un impegno di quattro volte inferiore” – interviene in una nota il consigliere comunale Antonio Longo (Prato con Cenni) – Sono costretto a mettere in dubbio l’iniziativa che si sarebbe potuta svolgere allo stesso modo gravando molto meno sulle tasche dei cittadini, non considerando peraltro che nel 2012 l’iniziativa era stata gratuita e, in questo caso, prevede l’ingresso a pagamento. Siamo scettici rispetto a chi ha avuto nella storia il coraggio di criticare per tutte le iniziative svolte dalla nostra amministrazione senza saper, adesso che è al governo, amministrare al meglio le finanze del Comune. Ci hanno criticato per Sgarbi, per Visionaria, per il Settembre Pratese, per i fuochi d’artificio, per la Mannoia, per De Andrè, adducendo la motivazione della mancanza di fondi e, adesso, si spende 4 volte tanto per organizzare un’evento analogo a quello organizzato nel 2012 a impatto economico molto più basso? Siamo fieri di aver dato a Prato respiro ed eventi che hanno portato a vivere la città in maniera eccezionale. Ora invece si sa solo organizzare eventi ad alto costo ed eliminare ciò che si ritiene superfluo (fuochi d’artificio, eventi di Capodanno ad esempio).
Ed ora, tenetevi Daverio e questa giunta”.
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