31 Maggio 2015

Occhi e nasi sulle porte della città: Clet Abraham a Prato con la sua nuova installazione


Ci sono quelle buffe, quelle divertite, quelle serie e quelle accigliate. Le porte di Prato da oggi hanno un’aria diversa: l’artista francesce Clet Abraham ha disegnato e montato su ciascuna di loro occhi e naso finti, una struttura temporanea che dà carattere alle architetture storiche della città. Clet ha iniziato a montare proprio questo pomeriggio la sua nuova installazione sulle porte lungo il perimetro del centro storico. L’artista, che dal 2005 risiede a Firenze, è noto ai più per i suoi cartelli stradali modificati; la realizzazione di interventi urbani che coinvolgano il pubblico è oggi il focus della sua ricerca artistica. Occhi e nasi verranno montati in due fasi: tre questa domenica (porta Frascati, porta Santa Trinità e porta Pistoiese) e quattro domenica prossima: sette in totale. Avrà una sua espressione anche il monumento di Henry Moore in piazza San Marco, che sorge in corrispondenza dell’antica porta Fiorentina.  “Ogni porta ha una espressione diversa – spiega Clet, intervistato da TvPrato – a seconda di quello che ciascuna mi ha ispirato. Porta Santa Trinità mi è stata subito simpatica, e per questo ha una espressione buffa. Porta Frascati invece è seria, è una porta di grande traffico cittadino verso il centro, molto austera”. E Porta Pistoiese? “Anche quella è una porta buffa…. avrà un omaggio alla Chinatown. La più difficile da realizzare sarà l’installazione sull’opera di Moore – confessa Clet, che ha in programma di montarla domenica prossima – perché lì c’è anche il discorso dell’opera d’arte che dialoga con un’altra opera d’arte”. Uno degli obiettivi di queste installazioni all’interno del contesto è quello di instaurare una relazione con i cittadini: “Vorrei che gli abitanti uscissero in strada a vedere l’espressione della propria porta – spiega ancora Clet – ma fossero curiosi anche di vedere la altre: un modo per varcare i confini del proprio quartiere, mescolarsi e confrontarsi con gli altri”. L’installazione, commissionata all’artista francese (che da anni ormai risiede a Firenze) dai Lions Club cittadini, resterà visibile per sei mesi.

Lu. Pe.

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