“Ci stiamo muovendo per fare più razionalizzazione possibile nelle partecipate rispetto alle nomine in scadenza”. Con questa dichiarazione di intenti il vicesindaco Simone Faggi si avvia, tra qualche giorno, a discutere le nuove nomine dei seggi scaduti o in scadenza all’interno delle partecipate.
In primis
Consiag, i cui vertici sono scaduti a giugno 2015, con l’approvazione del bilancio 2014. Una discussione con i sindaci del territorio è già in atto, e l’intenzione è di chiudere la partita entro il prossimo mese. La linea del Comune di Prato, spiega Faggi, è quella di confermare l’attuale dirigenza, a partire da Luciano Baggiani al vertice. Baggiani che, alla fine di maggio, è stato rinviato a giudizio insieme ai vertici di Estra con l’accusa di turbativa d’asta e abuso di posizione dominante nella vicenda legata al bando indetto dal Comune di Prato nel 2010 relativo alla gara per la gestione del gas (
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“La riconferma secondo noi è la scelta più giusta”, ribadisce Faggi, sottolineando però che “deve essere condivisa”. Il rinnovo infatti passa attraverso il voto dei 23 Comuni soci di Consiag, per i quali vale la regola di “una testa un voto” (quanto al “peso” delle quote, il Comune di Prato ne detiene il 36,6%, seguito da Sesto Fiorentino con il 9,55% e da Scandicci con il 9,08%). Intanto Faggi liquida il rinvio a giudizio con un “fino a sentenza vale il lavoro svolto, e come è stato svolto”. E non è il solo a essere contento dell’operato di Consiag: anche il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, si dice d’accordo sulla bontà della conduzione finora, ricordando i 450mila euro annui che entrano nelle casse comunali in virtù dell’ammontare delle quote societarie (5,4%).
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