“Sesso – Genere : Natura – Cultura” su questi temi si è svolta la serata informativa promossa dalla Misericordia di Grignano venerdì 9 ottobre. Previsto, nell’ambito dell’annuale festa di settembre, l’incontro ha visto come relatore Filippo Savarese, portavoce de La Manif pour tous Italia, nonché membro del direttivo del comitato “Difendiamo i nostri figli”.
Con argomentazioni puntuali e ben circostanziate, Savarese ha quindi tracciato i probabili futuri scenari derivanti dalla diffusione della ormai nota Teoria del Gender (genere). “Non muoviamo accuse, né lanciamo anatemi e non intendiamo creare allarmismi; – ha detto in apertura di serata – stiamo solo cercando di fare informazione”. “Qualcuno riteneva si parlasse di fantasmi”, ha proseguito Savarese, poi, leggendo il comma 16 della legge 107/2015, meglio nota come Buona Scuola, in cui si invita ad informare e sensibilizzare per prevenire la violenza di genere, con l’obiettivo di superare gli stereotipi su donne, uomini, sesso biologico, identità sessuale, … si è compreso che il tema “Ci riguarda tutti!”. Descritte le origini della teoria, che nasce in ambito medico nei primi del Novecento, il relatore ha proseguito tracciandone gli sviluppi sino ai giorni nostri, quando “il sesso diventa un discorso psichico, emotivo, di percezione, sradicando la sessualità dalla biologia”. Un esempio tangibile lo si ha da Facebook, dove sono state introdotte svariate opzioni anagrafiche personalizzate adeguate alla nuova teoria. Allora, ha suggerito il relatore: “invece di chiederci da dove viene il gender? È meglio chiederci dove porta?”. Il primo rischio è di “liquefare la identità sessuale della persona”.
Lo stesso Papa Francesco, in una intervista al rientro dalle Filippine, parla con timore di “colonizzazione ideologica”. “Benché il Ministro Giannini neghi tutto, – ha proseguito Savarese – questi temi entreranno nella scuola. Quale è il punto? Dobbiamo essere presenti. Le famiglie non devono rinunciare ad essere presenti nelle scuole, ma candidarsi negli organi collegiali. Si deve vagliare ciò che viene proposto nel Piano dell’Offerta Formativa (Pof). È necessario prestare attenzione ai corsi contro il bullismo! Informiamoci su chi interviene, su quali temi e con quali modalità. Chiediamo al Ministero che la famiglia sia rispettata nella sua sfera educativa!”.
“Il diritto dei bambini alla verità – ha concluso Savarese – va garantito. La scuola deve insegnare il rispetto dell’altro in quanto tale, perché persona, indipendentemente dal genere”.