Ci sono dirigenti, tecnici, assistenti di cantiere, responsabili di commesse, anche un direttore di filiale estero nella lista dei 37 dipendenti per cui la Cooperativa Cellini ha aperto la procedura di mobilità. Tutto personale altamente qualificato, impiegato in una delle aziende gioiello della città: attiva nei settori dell’impiantistica e delle energie rinnovabili, la Cellini aveva cantieri attivi in tutta Italia e sedi in diverse parti del mondo. In occasione di Expo si era persino aggiudicata l’appalto per la realizzazione di Palazzo Italia.
Cosa si sia rotto difficile dirlo: come spigano i sindacati, si tratta di “un fulmine a ciel sereno, non c’erano mai stati contatti o controversie con l’azienda”, e quei bilanci, sotto di diverse centinaia di migliaia di euro, è difficile che siano un problema sorto negli ultimi mesi.
A pesare forse la crisi nel settore dell’edilizia, tanto da far parlare di un concordato in continuità, che non prevederebbe quindi una ripresa del lavoro. Domani pomeriggio è in programma il tavolo coi sindacati per la procedura di mobilità, poi in Provincia per richiedere gli ammortizzatori sociali – tra cassa integrazione straordinaria e in deroga.
“E’ un colpo grosso per il territorio – commentano i sindacati – si tratta di dipendenti giovani, di una azienda importante sul territorio, con cui si perde anche l’indotto sul territorio”. La Newco che ha preso in affitto un ramo d’azienda, in cui sono confluiti gli altri dipendenti, infatti, ha sede a San Giovanni Valdarno.