10 Dicembre 2015

Via le slot dai circoli Mcl, niente licenza a chi tiene le macchinette: “Ma anche il Comune faccia di più”


Guerra alle slot machine installate nei circoli ricreativi. La battaglia, partita da tempo, prosegue sotto l’egida del Movimento Cristiano Lavoratori, che conta sul territorio 17 strutture ricreative: tutte quante, a breve giro di posta, diranno addio alle macchinette. Un obiettivo in linea con i dati allarmanti sul fenomeno della ludopatia pratese: il distretto è infatti la seconda città d’Italia per diffusione dell’offerta del gioco d’azzardo, con 238 esercizi in cui sono installate macchinette e ben 40 sale da gioco. Numeri emersi anche nel recente convegno sul tema organizzato da Comune e associazioni locali.

“Questo è un progetto che ci vede impegnati da diversi anni – spiega il presidente di Mcl Prato Massimo Conti -. Nel 2016 porteremo avanti con forza questa campagna. E’ una iniziativa che ci sta a cuore, la sentiamo come un dovere morale. Il nostro statuto ci suggerisce di aiutare il prossimo, invece in questo modo finiamo per tartassarlo e dare un cattivo esempio. Abbiamo deciso, intanto, di dare un contributo come direttivo provinciale Mcl ai circoli che decidono di togliere le macchinette facendo pagare il 50% della quota di tesseramento. E comunque – aggiunge – non daremo le licenze di somministrazione alle strutture che le vorranno mantenere”.

Stop, quindi, anche alle 30 slot rimaste nei circoli Mcl. Tra i primi a tagliar fuori il gioco d’azzardo figura il circolo di San Giusto. Poi l’iniziativa si estenderà a catena, nella speranza – critica il Movimento – che anche il Comune faccia la propria parte.

Secondo le stime, a Prato si conterebbero tra le 900 e le 3mila persone affette da ludopatia.

“Sarebbe opportuno – rimarca Conti – che l’Amministrazione intervenisse su questo fronte, magari seguendo l’esempio del Comune di Vaiano che ha deciso di concedere sgravi fiscali alle attività che si sbarazzano delle slot machine. Anche a Prato potrebbe essere replicata l’iniziativa organizzando sconti sulla Tari o altro. In Consiglio comunale si tocca spesso l’argomento ma non se ne discute mai in maniera approfondita. Attendiamo fiduciosi”.

Giulia Ghizzani