Per la prima volta a Prato nel giorno dell’Epifania e della Festa dei popoli la rappresentazione della natività è affidata a due famiglie di immigrati: una nigeriana e una cinese. Due coppie giovani, appartenenti ad alcune delle comunità cattoliche straniere della città e chiamate oggi a interpretare la sacra famiglia.
La famiglia cinese è composta dal babbo, Qui Xiang, che parla poco italiano e non fa il falegname, come Giuseppe, ma dice di lavorare “a una macchina tessile”; con lui la moglie, Wang Jie, arrivata con lui a Prato sette anni fa. Il loro Gesù è un bambino che avrà almeno tre anni e due nomi: Qui Vi Fei in cinese, Gianfranco in italiano. Insieme con loro la famiglia nigeriana, una coppia molto giovane che oltre al bimbo in fasce ha con sé anche la sorellina più grande. A scegliere le due famiglie perché fossero loro a interpretare la natività è stato monsignor Santino Brunetti, il vicario episcopale per gli immigrati, regista di tutto l’evento. “I magi, che arrivano oggi, rappresentano genti e popoli diversi: per questo nel giorno in cui Dio si manifesta a popoli di ogni razza e cultura abbiamo scelto, per la prima volta quest’anno, di far interpretare la sacra famiglia a famiglie di comunità diverse da quella italiana”, come monsignor Brunetti. “La nostra città rappresenta il mondo, e il mondo oggi è qui presente. Questa chiesa – prosegue – ha accolto tutti e fatto sentire in casa propria gente che viene da tutto il mondo. Da sempre Prato è una città accogliente e questa festa per noi è particolarmente importante”.
Guarda le foto delle due “Sacre Famiglie”.
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