Al confine macedone continuano a sostare migliaia di profughi, provenienti dalla Siria e da altre regioni dell’Africa. Un’emergenza umanitaria senza precedenti, di fronte alla quale il comitato Arci di Prato ha deciso di non stare più a guardare. Ė così che è nata l’idea della raccolta di beni di prima necessità e alimenti da destinare a Tabanovce, un centro di transito tra la Macedonia e la Serbia, dove sono ammassate 1500 persone che aumentano di 30-40 al giorno, e a Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia, dove sono accampate in condizioni estremamente disagiate 4000 persone. Fino al 20 marzo, chi vorrà contribuire, potrà portare in qualunque circolo Arci di Prato biancheria intima per uomo, donna o bambino (pigiami, calzini, reggiseni…); asciugamani; prodotti per l’igiene personale (sapone, shampo, dentifrici, spazzolini…); zaini o borse; alimenti in scatola. Eventuali offerte in denaro saranno impiegate per acquistare gli stessi generi raccolti.
L’iniziativa, come detto, è partita dal comitato Arci di Prato, ma ha presto raccolto adesioni da parte di altre associazioni, anche inaspettate, come quella del Coordinamento di Firenze “Basta morti nel Mediterraneo”, il quale ha diffuso nel capoluogo l’appello a cui stanno rispondendo in tantissimi. La particolarità di questa raccolta solidale è, poi, che il materiale, una volta raccolto, selezionato e inscatolato, non verrà affidato ad un’altra associazione per la consegna al confine macedone, ma verrà direttamente portato lì da un rappresentante delle associazioni che con l’Arci hanno collaborato all’iniziativa, accompagnato dalla sezione pratese dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia. “Chiudiamo la fase di recupero il 20 marzo – riferisce Enrico Cavaciocchi, vicepresidente Arci Prato – quindi verso la fine di questo mese saremo in grado di partire per la Macedonia insieme agli Autieri. La situazione in quei luoghi è in continua evoluzione, bisogna agire rapidamente anche con gli aiuti. Il viaggio durerà circa una settimana, con partenza in traghetto da Ancona verso Igoumenitsa, ma siamo ancora nella fase di organizzazione”.
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